Udinese, le scelte di Runjaic non pagano: tutto troppo facile per il Milan
Decisamente una brutta serata quella di ieri per l'Udinese, che ha ricordato a tanti la squadra spenta vista nel finale di stagione e non la compagine solida e aggressiva apprezzata invece nelle prime tre giornate di questo campionato. Una prima sconfitta che ovviamente non causa problemi dal punto di vista di graduatoria e percorso da fare ma che, viste le brutte modalità con cui è arrivata, porterà sicuramente a delle riflessioni su diversi aspetti. Veramente troppo facile per i rossoneri imporsi, in una gara che ha avuto storia solo nel primo quarto d'ora, dove effettivamente le zebrette hanno mostrato del coraggio. Poi un monologo Milan, che poteva chiudere la serata con anche più reti all'attivo sfruttando sì la passività avversaria, ma anche le difficoltà lampanti portare dalle scelte di mister Runjaic.
Una giornata strana a partire dall'annuncio delle formazioni ufficiali. Runjaic ha sempre detto di voler costruire una squadra capace di interpretare più sistemi di gioco, chiedendo anche di conseguenza i giocatori per farlo. Ieri la scelta di tornare al 4-4-2 già testato sia in precampionato che in alcune gare (spesso positive) della passata stagione. L'idea alla base, spiegata dallo stesso tecnico post gara (leggi qui la conferenza), era quella di infoltire la mediana per impensierire le trame di un terzetto di estrema qualità come quello formato da Modric, Fofana e Rabiot. Un progetto con una sua logica, ma la scelta da parte del tecnico degli uomini da utilizzare ha invece fatto storcere il naso, con poi la squadra che è naufragata sotto i colpi dell'inarrestabile giro palla dei rossoneri, con il piano iniziale che è rapidamente naufragato.
Già l'anno scorso il duo formato da Zarraga e Karlstrom non aveva dato segnali positivi nella connessione tra i due e anche stavolta è arrivata una brutta prestazione, con lo spagnolo perso in un miss match clamoroso a livello fisico con Rabiot e Fofana. Nel pallone ci è andato per una volta anche il capitano, che ha confermato le difficoltà di giornata con la goffa gestione della sfera che ha portato allo 0-2. Un motore ingolfato con una catena di destra a sua volta molto scoordinata, dove Estupinan ha fatto il bello e il cattivo tempo. In tutto questo a rimanere isolato è stato l'attacco, con Iker Bravo che non è riuscito a connettersi con nessuno. Tutta una serie di nodi che sono venuti al pettine e che hanno portato sul lungo periodo la squadra a sfaldarsi.
Da un lato sicuramente quindi c'è da imputare ai giocatori una pessima prestazione, dall'altro però forse è giunto il momento di cominciare a cambiare qualcosa, con un mercato che di soluzioni ne ha portate tante. In una serata globalmente negativa infatti c'è da registrare qualche passo avanti per Zaniolo e soprattutto i primi minuti di uno Zanoli che potrebbe dare vitalità a una catena di destra spesso finita nel mirino delle critiche. Anche in mezzo Piotrowski potrebbe essere la soluzione giusta anche quando si sceglie di giocare a 2. Ora sta a Runjaic fare le proprie mosse, per ora il tecnico è parso fidarsi principalmente degli elementi allenati l'anno scorso, ma il segnale arrivato ieri è chiaro: alcune idee sono da cambiare e il materiale per farlo c'è tutto.