Udinese, la società è vicina alla squadra, ma serve una reazione
Tempo di sosta per le nazionali e l'Udinese riflette su questo secondo blocco di gare, dove di passi avanti rispetto alle prime, già complicate, uscite se ne sono visti ben pochi. La gara con la Fiorentina aveva dato qualche speranza che, almeno sotto l'aspetto della corsa e dei meccanismi base, la squadra stesse uscendo dal guscio. Le sfide con Genoa ed Empoli, togliendo la batosta di Napoli, hanno subito però riacceso tutti i campanelli d'allarme. Soprattutto venerdì i bianconeri sono tornati ad essere inconcludenti in attacco e sempre più impauriti con il passare dei minuti. Il pareggio alla fine è un risultato positivo, ma la vittoria resta ancora un miraggio.
I due pareggi di fila hanno probabilmente anche tenuto in piedi la panchina di mister Andrea Sottil, alle prese con una squadra fin troppo rimaneggiata (e questa non può essere una sua colpa) ma che fatica a far vedere anche il giusto tasso di cattiveria in campo (e forse qui c'è qualcosa di più imputabile alla gestione dello staff tecnico). Gino Pozzo è arrivato in queste ore a Udine per tastare il polso della situazione. L'esito era scontato, ma in ogni caso il tecnico non è in discussione, con la proprietà che ha voluto però dare un segnale facendo sentire la sua vicinanza ai tesserati.
Una volta era Giampaolo Pozzo a "tuonare" in spogliatoio nei momenti di maggiore difficoltà, come per esempio accadde nel 2009/2010, con una squadra in panne e che viaggiava tra la guida tecnica di Pasquale Marino e quella di Gianni De Biasi. La scossa del Paron diede i suoi frutti al netto di tutto, con una squadra che, con il ritorno del primo tenico, riuscì alla fine a portare la barca in porto. Altri tempi forse, ma ora come allora la società non ha fatto mancare la sua presenza. Oggi Gino Pozzo ha anche assistito all'allenamento (news qui) per far capire alle zebrette che la proprietà c'è, ora spetta a loro, con i fatti, invertire il pessimo trend.