Udinese, la pagella al mercato di gennaio: 5,5 il voto. Stabilità, ma senza ambizioni
Si è chiusa senza particolari colpi di scena la sessione invernale di calciomercato dell'Udinese, in linea con la tradizione del club friulano, da sempre attento a non stravolgere l’organico a metà stagione. Il mercato si può considerare sufficiente se l’obiettivo era mantenere intatta la rosa e proseguire con continuità, ma insufficiente se si sperava in un salto di qualità per puntare più in alto in classifica.
Nessuna cessione di peso. Il primo dato significativo riguarda la mancata cessione dei big, nonostante le offerte concrete arrivate per diversi giocatori. Sfoltita la rosa soltanto da alcuni esuberi, giocatori che non rientravano nei piani tecnici e che andavano soltanto ad appesantire il lavoro dello staff tecnico. La società ha respinto gli assalti di Milan e Atalanta per Lorenzo Lucca, confermandolo come punto fermo dell’attacco bianconero. La richiesta di 35 milioni di euro, tutt'altro che eccessiva di questi tempi, ha agito da scudo. Ce lo godremo fino a giugno, poi si vedrà perché il suo agente, Giuseppe Riso, ha tutta l'intenzione di portarlo in estate in una grande dopo che il salto a gennaio è fallito. Anche Kristensen (corteggiato dalla Premier League), Payero (nel mirino della Lazio) e Lovric (tentato dal Galatasaray) sono rimasti a Udine, segnale di una volontà precisa da parte dei Pozzo di non indebolire la squadra a stagione in corso.
Difesa bilandata con innesti mirati: Solet e Valentin Gomez. Sul fronte degli acquisti, il vero colpo è stato in realtà messo a segno già in autunno. Oumar Solet, difensore di grande qualità ed esperienza internazionale, era stato bloccato dai friulani già lo scorso ottobre, ma è diventato ufficialmente disponibile dal primo gennaio. Un affare a parametro zero, strappato alla concorrenza di club importanti, e con prospettiva certa di plusvalenza futura. Il suo impatto è stato fin da subito importante, chapeau a chi ci ha visto lungo. Interessante anche l’arrivo di Valentin Gomez, centrale classe 2003 proveniente dal Vélez. Un investimento che potrebbe rivelarsi prezioso, soprattutto considerando che in estate il reparto arretrato subirà cambiamenti, con Bijol destinato a essere un pezzo pregiato del mercato. Torna a Udine anche Simone Pafundi, rientrato dal prestito al Losanna. Il giovane talento, spesso al centro di discussioni sul suo utilizzo, sembra finalmente poter trovare spazio con Runjaic, che pare credere nelle sue qualità.
I limiti del mercato: mancano un esterno e un portiere. Nonostante la stabilità garantita dal mancato smantellamento della rosa, resta l'amarezza per le occasioni non colte. Con un esterno destro di qualità, oltre all’innesto di Solet, l’Udinese avrebbe potuto puntare più in alto. Il club ha sondato diversi profili, su tutti nella prima settimana di gennaio Tchatchoua del Verona, senza però arrivare a una chiusura. Il risultato è che si continuerà con Ehizibue e Rui Modesto, due giocatori che finora non hanno pienamente convinto. Problema esterno che potrebbe essere mitigato se Runjac passasse definitivamente a quattro dietro e quindi per fare il terzino a destra, bloccato basso, va benissimo anche un difensore come ha dimostrato Kristensen con il Venezia.
Altro punto critico è la situazione portieri. Sava ha mostrato limiti evidenti, mentre Okoye, oltre all’infortunio alla mano, deve fare i conti con la grana scommesse, con conseguenze ancora imprevedibili. Serviva un nuovo estremo difensore, ma l’unica operazione in entrata – Selvik (sembrava poter dare garanzie) – si è rivelata un passaggio lampo, con il giocatore dirottato subito al Watford, in una sinergia interna che lascia più di qualche perplessità.
Bilancio finale? Stabilità, ma senza ambizioni. L'Udinese ha scelto la continuità, trattenendo i propri giocatori chiave e sfoltendo la rosa dagli esuberi. Il mercato è stato razionale, ma privo di quei rinforzi che avrebbero potuto trasformare la squadra in una possibile outsider della seconda parte di stagione. Con la classifica attuale e un calendario favorevole nelle prossime settimane, un paio di innesti mirati avrebbero permesso ai bianconeri di sognare qualcosa in più di una salvezza tranquilla. Ma questa, ancora una volta, è stata un'Udinese attenta più a proteggere il proprio equilibrio che a osare per alzare l’asticella.