Udinese, la batosta e l'inevitabile ritiro, con il Genoa serve la svolta
Sta vivendo una settimana decisamente complicata l'Udinese. Il trittico di partite portato dal turno infrasettimanale infatti ha forse esasperato le difficoltà della compagine bianconera, con due sconfitte che, con modalità diverse, fanno male allo stesso livello. Contro la Fiorentina la squadra per la prima volta ha messo in campo le sue qualità, mettendoci anche la garra. L'enorme imprecisione però sottoporta ha permesso alla viola di Italiano di portare via tre punti preziosi, lasciando le zebrette con l'amaro in bocca. Delusione poi trascinata in una trasferta al Maradona dove i bianconeri non hanno mai dato la sensazione di essere realmente in partita. Qualche schermaglia, ma poco altro. Limiti evidenti, con uno spartiacque ora a livello di calendario. Le sfide contro Genoa ed Empoli saranno cruciali in quanto scontri diretti salvezza.
La squadra è quindi già in ritiro, una scelta inevitabile, perché contro il Napoli, al di là dell'ovvia disparità nella cifra tecnica delle due rose, è proprio parso mancare quello spirito di gruppo che ti permette, almeno parzialmente, di coprire certe lacune. Dopo quanto accaduto contro la Fiorentina ci si aspettava una risposta rabbiosa, che non c'è stata e quindi a questo punto compattarsi e concentrarsi fin da subito per uno scontro diretto così importante, contro un Genoa in salute, è l'unica soluzione. Si dice spesso che rinchiudersi tanto presto prima di una gara spesso non serve e che sia un metodo ormai antiquato, ma in questo preciso momento non sembrano esserci altri metodi per far trasmettere in tempi rapidi l'importanza dei novanta minuti di domenica. Poi dopo la gara contro i liguri si vedrà, ma intanto bisogna scendere in campo con il famoso coltello fra i denti e dare una risposta dopo un avvio così complicato.
Sicuramente la squadra dopo il calciomercato estivo presenta delle carenze, ma come ne hanno le altre squadre che sono in questo momento nella parte destra della classifica. A stupire è stata ad oggi la mancanza di cattiveria e di cinismo un po' in tutte le zone del campo, non solo là davanti. Troppo facile per esempio per Dia trovare il gol del pari in uno scontro diretto con la Salernitana che per l'Udinese si era messo bene, così come Deiola ha fatto il bello e il cattivo tempo a Cagliari, graziando ripetutamente i friulani. Con la Fiorentina una fiammella, con invece lotta a centrocampo, velocità sulle seconde palle, voglia di fare a sportellate sia in attacco che sulle corsie, ma il tutto sembra essersi di nuovo spento troppo presto. Ora il ritiro per cercare di riaccenderla, perché se è vero che siamo ancora alle prime partite del campionato, è altrettanto vero che il calendario presenta già da ora gare dove non si può sbagliare. Le altre magari vanno piano, ma stanno un po' alla volta carburando. Lo dovranno fare anche le zebrette o l'avvio difficile potrebbe tramutarsi rapidamente in un'intera stagione molto complicata.