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Udinese irriconoscibile, serve cattiveria per cambiare

di Stefano Bentivogli

Quella di queste prime giornate di campionato è un'Udinese irriconoscibile. E' una squadra lontana anni luce dalla squadra che negli ultimi tre anni ha centrato l'Europa, esprimendo un calcio frizzante, nonostante le tante cessioni avvenute ogni anno. Quest'anno non ci sono state cessioni eccellenti (fatta eccezione per il trasferimento di Benatia alla Roma) eppure l'Udinese si è persa. Ad inizio stagione si diceva che questo era l'anno buono per vincere qualcosa e la volontà della famiglia Pozzo nello riempire la bacheca dei trofei fu proprio evidente resistendo alle richieste di mercato per i vari Pereyra, Allan, Muriel, Basta e Di Natale. Doveva essere l'anno perfetto e invece, dall'eliminazione al preliminare di Europa League, la squadra si è persa. Colpa della società, di Guidolin o dei giocatori? Quando si perde la colpa va divisa con tutti, ma certo è che è risaltato agli occhi di tutti come questa squadra non metta in campo la cattiveria di un tempo. Con l'Inter, l'Udinese non è mai entrata in partita, mai mostrato determinazione e decisione in campo. Tutti segnali di non solo una tenuta fisica precaria, ma anche di una palese mancanza di motivazioni. Sarà compito di Guidolin motivare la squadra già dalla prossima gara contro il Catania, che l'Udinese è costretta a vincere per scacciare via l'ombra di una crisi che si avvicina sempre di più. 


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