Udinese, in Sardegna i bianconeri reggono ma non decollano
Il lunch match della Unipol Domus tra Cagliari e Udinese termina sul punteggio di 0-0. Un verdetto preventivabile, considerando l’equilibrio - o meglio - le difficoltà offensive delle due squadre, entrambe orfane di mezzo attacco.
Claudio Ranieri, da vecchia volpe, sorprende ancora, abbandonando il consueto 4-4-2 e schierandosi a specchio con i friulani, al fine di intasare gli spazi per l’inserimento delle mezzali bianconere. Tra le fila dei sardi, i maggiori pericoli giungono dalla testa di Deiola e dagli strappi in velocità di Luvumbo, ma -per nostra fortuna- i padroni di casa quest’oggi difettano nella mira.
Nelle Zebrette permane invece una certa difficoltà a costruire gioco. Il giro palla è lento, prevedibile e a tratti impreciso, la manovra è piatta e orizzontale e i quinti e gli interni di centrocampo non garantiscono quel livello di supporto agli attaccanti, chiesto a gran voce dal tecnico di Venaria Reale nella conferenza stampa pre-partita.
Walace, dapprima assoluta garanzia, è parso fin qui piuttosto appannato. Anche Lovric e Samardzic, che dovrebbero fare la differenza viste le doti tecniche di cui dispongono, finora impalpabili. Hassane Kamara si accende solo ad intermittenza: quando è ora di affondare si ferma e quando c’è da difendere, il più delle volte è fuori posizione. Molto più incisivo Ebosele, poi sostituito da Ferreira, che sembra però avere più i connotati di un esterno di contenimento.
Come se non bastasse poi, l’infermeria continua a riempirsi. Kabasele si arrende ad un problema fisico e viene sostituito dal rientrante Ebosse, che a sua volta, pochi minuti più tardi è costretto ad alzare bandiera bianca. Dentro dunque il giovanissimo Guessand. Quello dei troppi infortuni, rimane comunque un aspetto da risolvere al più presto.
Davanti, malgrado i numerosi problemi, Thauvin sembra essere l’unico in grado di saltare l’uomo e creare qualche grattacapo alla retroguardia avversaria. Fatto sta che non incide: 0 gol in 4 partite. Lucca si conferma il più in bolla, svolgendo il solito prezioso lavoro per la squadra e provocando più di qualche provvedimento disciplinare per gli avversari (tra cui anche l’espulsione per doppio giallo di Wieteska). È sua anche l’occasione più ghiotta dei bianconeri, al minuto 80’, abilmente disinnescata da Radunovic. Nei minuti finali le due squadre si arrendono al caldo, abbassando di gran lunga il ritmo.
Alla luce delle difficoltà sopra menzionate, il pareggio a reti bianche maturato in Sardegna non è un risultato del tutto da buttare. Tuttavia, la squadra ancora non decolla, palesando più di qualche difficoltà a creare occasioni da gol. È questo l’aspetto che più preoccupa in vista del futuro. Una sola rete in quattro partite è davvero un magro bottino e gli appena tre punti collezionati, muovono la classifica ma non troppo. Considerato il livello delle prossime avversarie c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare in tutte le fasi di gioco.
Siamo appena alla quarta giornata, niente allarmismi, ma riprendendo le parole del mister nel pre-gara sembra essere arrivato "il tempo di cominciare a marciare”. La Serie A non ti aspetta. In terra sarda, dunque, l’Udinese regge ma non decolla.