Udinese-Fiorentina 2-2: i bianconeri costruiscono, distruggono e poi rimediano. Buona partita, qualche rammarico di troppo
L’Udinese vista ieri sera al Friuli è una Udinese che piace. I bianconeri sono scesi in campo subito decisi e determinati, con la grinta giusta e la voglia di fare la partita e non subirla.
L’undici di Stramaccioni parte subito forte e fa capire subito a pubblico ed avversari che l’intenzione è quella di mettere la gara sui propri binari. Dopo i primi ottimi 10’, i friulani cominciano a trovare qualche difficoltà nei passaggi e nelle ripartenze. Ma proprio nel peggior momento dei primi 15 minuti, a sbloccare la gara e Wague: il giovane difensore, che porta sulla schiena il numero 2, è bravo a farsi trovare pronto in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo e conseguente deviazione di testa. Il giocatore si trova così la palla sul sinistro a due passi dalla porta di Neto, e senza farselo dire due volte tira in porta portando così in vantaggio i suoi.
Da quel momento, per tutto il primo tempo, è quasi solo Udinese. La Fiorentina, pur non subendo più azioni da gol, non riesce a fare il gioco che vorrebbe, non riesce a mettere il pallone in area per sfruttare la stazza del suo centravanti Gomez.
A inizio ripresa, però, succede quello che nessuno avrebbe voluto: l’Udinese decide di restare negli spogliatoi dieci minuti in più. Ed è un uno-due veloce e micidiale quello dei ragazzi di Montella, che quasi senza nessuno che se ne accorga ribaltano il risultato grazie a una doppietta di Mario Gomez: il primo gol nasce da una punizione concessa sulla destra, pallone calciato deliziosamente sulla testa del tedesco e che chiede solo di essere messo in fondo alla rete; il secondo nasce da una sciagurata rete di retropassaggi nella propria metà campo, e un errore della retroguardia friulana regala il pallone agli avversari che non se lo fanno dire due volte di andare in rete.
E’ il minuto 63, e quello che colpisce dell’Udinese, e che spesso è mancato in questa stagione, è la reazione avuta. I bianconeri improvvisamente si svegliano ed escono dagli spogliatoi, riportandosi subito in avanti per cercare il gol del pareggio. Gol che arriva una decina di minuti dopo grazie al greco Kone, che finalmente si sblocca trovando la sua prima rete in campionato.
Da li in poi è di nuovo solo e soltanto Udinese. Le occasioni per i bianconeri negli ultimi 25 minuti sono ben quattro, tra le quali anche un incrocio dei pali colpito. Mentre la Fiorentina poco può fare, e si limita a tenersi stretto il pareggio.
Una buona Udinese quindi, che ha giocato a viso aperto contro una delle migliori squadre del Campionato. Una Udinese che ha avuto l’atteggiamento giusto, non attendista e remissivo, che ha voluto fare la sua partita con i suoi ritmi. Si è vista, finalmente, una squadra che tira in porta. E se alla fine, come in questo caso nonostante le due reti segnate, si parla addirittura di rammarico per le occasioni sprecate, allora vuol dire che le cose finalmente cominciano a funzionare.
E non importa se c’è qualche errore difensivo, perché l’importante è che l’attacco sia pericoloso.
Ancora una volta i bianconeri si sono dimostrati molto più pericolosi con la difesa a 4: con l’ingresso di Thereau, infatti, l’assetto della squadra è cambiato, passando ad un 4-3-1-2 molto più aggressivo. Che, guarda caso, ha alzato il baricentro della squadra in avanti portando sempre tre giocatori in attacco, cosa che prima non accadeva con il solo Di Natale (in fuorigioco) ad aspettare il pallone giusto.
E’ stata una gara che ha portato continuità sul piano dei risultati, crescita sul piano del gioco e della personalità, ed è una buona partenza su cui cominciare (di nuovo) a costruire.