Udinese di Delneri come il Chievo dei miracoli? Analogie e differenze tra le due squadre
Delneri ed il Chievo Verona. Un binomio che evoca ricordi piacevoli ai tifosi veronesi ed agli appassionati del campionato italiano. È impossibile da dimenticare quella formazione agli ordini del tecnico friulano, con un 4-4-2 apparentemente scolastico, ma dagli effetti così sorprendenti ed inaspettati. Per molti la squadra scaligera della stagione 2001/02 resta un esempio di miracolo calcistico, un caso raro nel panorama moderno. Otto giornate in testa alla classifica, una vittoria di lusso a San Siro contro l’Inter ed un brillante quinto posto, valido per accedere alla Coppa Uefa. Sicuramente una bella favola.
Di quel Chievo stellare resta Sergio Pellissier, vera icona del club e valore aggiunto di una formazione, che ha mantenuto quella solidità e quel cinismo. Passano gli anni, ma il DNA degli scaligeri non cambia. Forse non sarà più la squadra dal bel gioco con Perrotta, Marazzina e Corradi. Tuttavia, bisogna elogiare la tenuta di un progetto che dura tutt’ora nonostante una breve parentesi nella categoria cadetta.
E questa Udinese ha ripreso qualcosa da quella creatura di Delneri? Sicuramente la compattezza. Il tecnico friulano ha reso l’undici bianconero un fortino non semplice da violare e molto pericoloso in contropiede. Quando la squadra si difende, non è facile trovare un pertugio dove colpire. Ed in contropiede sa pungere, grazie alla velocità dei suoi interpreti.Una dimostrazione della bontà del lavoro condotto dall’allenatore.
Non mancano ovviamente le differenze. In fondo, il cambiamento è anche una necessità per una guida tecnica. Aggiornarsi e mutare tattica a seconda degli uomini a disposizione è una necessità. Delneri ha mantenuto la sua idea di calcio, facendo tesoro anche della splendida esperienza veronese, ed ha applicato questa filosofia al pacchetto umano che si è ritrovato tra le mani. Ha abbandonato il classico 4-4-2 per valorizzare il proprio terminale offensivo, riuscendo a rivitalizzare De Paul e Thereau. Con il suo centrocampo a 3, si sono fatti largo Fofana e Jankto. In generale, è tornata l’Udinese che piace ai tifosi. I risultati, per ora, sono dalla sua parte.
Probabilmente è difficile che si ripeta una favola analoga a quella del Chievo. Rispetto a 15 anni fa, c’è meno spazio per le sorprese. E poi il sistema di gioco di Delneri difficilmente potrà avere nuovamente effetti così sorprendenti ed inaspettati. Come è normale che sia, gli avversari studiano, imparano e lavorano per annullare gli effetti positivi di un certo modus operandi. La bravura del tecnico sta nel continuare ad innovarsi ed a proporre un calcio differente rispetto al passato. Proprio quello che continua a fare nel suo piccolo l’allenatore friulano. Conoscendo Gigi, c’è da scommettere che comunque qualcosa di nuovo si inventerà ancora. Forse, sarà meno travolgente ed impetuoso, ma ugualmente sorprendente. In perfetto stile Delneri.