Udinese: che fatica a buttarla dentro, cercasi soluzioni
L’Udinese fin qui ha segnato un solo gol in quattro partite. Si tratta di un record negativo per i friulani, mai così in difficoltà a livello offensivo nelle prime quattro giornate da quando giocano in Serie A. Il dato è piuttosto allarmante e conferma una sterilità in fase offensiva che abbiamo già affrontato nei giorni precedenti.
La domanda è la seguente: da dove nasce il problema del gol e come fare a risolverlo nel più breve tempo possibile, per iniziare a vincere qualche partita? Per rispondere, procederemo con ordine, analizzando nel dettaglio i numeri del nostro reparto avanzato e le possibili soluzioni, al fine di incrementare il bottino alla voce reti segnate.
Innanzitutto, va detto che, nella sessione di mercato appena conclusa le Zebrette hanno perso un attaccante da doppia cifra come Beto, non facile da sostituire né come rendimento né come caratteristiche. A ciò si aggiungono i continui guai fisici di Deulofeu, elemento sopra la media per qualità tecniche, che offre un grande contributo alla squadra, gol o assist che siano.
Oltre allo spagnolo, dalla rosa dell’anno scorso sono stati riconfermati anche Success e Thauvin. Entrambi nascono come esterni d’attacco, poi adattati nel ruolo di seconda punta per esigenze di modulo. Il nigeriano, per caratteristiche fisiche, svolge un grande lavoro per la squadra, ma i suoi numeri realizzativi sono davvero scarsi. Sono solo 27 le reti segnate in carriera in 216 gare totali disputate. Il francese, invece, sembra aver ritrovato una forma accettabile e in queste prime uscite sta mostrando sprazzi di grande qualità. Da quando è in Friuli però, non ha gioito nemmeno una volta in Serie A. Anche i giovanissimi Semedo e Pafundi sono a secco.
Passando ai nuovi arrivati, il brasiliano Brenner è già out per i prossimi quattro mesi. Il suo score complessivo è di 51 centri in 129 partite giocate. Non malissimo, ma la Serie A è un’altra storia rispetto al campionato brasiliano e alla Major League Soccer (U.S.A). Keinan Davis (il sostituto ufficiale di Beto, ad oggi infortunato) non ha proprio i numeri di un cecchino. In 178 gare ufficiali tra Premier League e seconda e terza serie inglesi, i gol sono appena 28.
Anche Lorenzo Lucca – il migliore fin qui- sembra svolgere compiti analoghi a quelli di Success: pochi spunti personali ma tanto sacrificio per la squadra. A livello professionistico, tra serie B e C, il classe 2000 ha gioito 19 volte in 57 presenze. Anche in questo caso, non male, ma la Serie A è un altro sport.
Tutto questo per dire che i componenti dell’attacco bianconero mancano di un certo feeling con il gol. E non è una considerazione, bensì un dato di fatto supportato dai numeri. Ma quindi, tornando al quesito iniziale, com’è possibile risolvere il problema se il materiale umano a disposizione è quello visto sopra?
La soluzione l’ha suggerita proprio mister Sottil nelle diverse conferenze stampa pre-gara in cui è intervenuto: ”Bisogna accompagnare sistematicamente i nostri terminali con la spinta dei quinti e l’inserimento delle mezzali”. L’anno scorso, infatti, diverse reti sono arrivate sia da calci piazzati, sia per merito dell’apporto da dietro di tutti gli altri giocatori di movimento. In questo senso, le perdite di Becao come braccetto e di Udogie come esterno a sinistra, si fanno sentire (e mica poco).
Per quanto riguarda gli esterni, i più predisposti a garantire una spinta sembrano essere Festy Ebosele e Kingsley Ehizibue, quest’ultimo ancora lontano dal rientro. Hassane Kamara e Zemura, fin qui, sono parsi degli ibridi, poco pungenti in fase offensiva e un po’ distratti al momento di ripiegare. Joao Ferreira ha dimostrato di essere più adatto al contenimento, palesando più di qualche difficoltà in fase offensiva. Completa il pacchetto Marley Akè, elemento molto duttile ma ancora tutto da scoprire.
Va un po ’meglio per quanto attiene al centrocampo. Sia Lovric che Samardzic (autore dell'unica rete segnata in campionato) hanno qualità di tiro ed inserimento per essere incisivi negli ultimi trenta metri. A Cagliari, Ranieri ha bloccato sul nascere le loro iniziative, marcandoli a uomo. Risultato, fine del gioco dell’Udinese.
Tralasciando l’appannato Zarraga, anche gli altri interni di centrocampo possono svolgere alla perfezione il ruolo dei due titolarissimi. Le qualità tecniche e la visione di gioco di Pereyra li conosciamo tutti. Il dinamismo e la velocità di Quina potrebbero rivelarsi utili in più di qualche circostanza. In terra sarda ha fatto il suo debutto anche Martin Payero, classe 1998 proveniente dal Boca Juniors. L’argentino, inserito a gara in corso, ha chiesto più volte la palla tra i piedi e dispone di notevoli qualità tecniche, di tiro e di inserimento tra le linee. Potrebbe essere proprio lui il sostituto di Laki nel prossimo futuro.
Tirando le somme di quanto detto fino a qui, abbiamo dimostrato attraverso i dati che la carenza realizzativa dell’Udinese è dovuta sì ai tanti infortuni, ma soprattutto alle difficoltà strutturali del reparto avanzato. Appurato ciò, come suggerito dal tecnico stesso, la soluzione migliore è cercare di accompagnare la manovra con più uomini possibili, in grado di fornire il giusto supporto agli attaccanti. Senza gol le partite non si vincono, il deludente trend offensivo registrato fin qui va invertito al più presto.