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Udine, il grave bilancio di una serata senza precedenti

di Alessandro Di Lenarda

Se le immagini che ogni giorno passano in televisione hanno più volte documentato episodi di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine al termine di cortei di protesta per quanto sta succedendo in Medio Oriente, Udine non aveva mai vissuto in prima linea la violenza di un simile momento. Scelta per la seconda volta come città ospitante della delicatissima gara tra Italia e Israele, a fare notizia questa volta non è il risultato di campo tra le due nazionali ma quello dei tafferugli verificatisi tra le vie del centro al termine della pacifica manifestazione organizzata.

Sì, perché il corteo partito dopo le 17:30 da piazza della Repubblica e terminato come da programma in piazza Primo Maggio ha poco a che vedere, se non nulla, con la successiva reazione di un centinaio di persone, quasi tutte a volto coperto, capaci di incitare allo scontro contro la Polizia per poi ottenerlo in più occasioni. Il momento di tensione verificatosi all'imbocco di via Pracchiuso era sembrato solo il culmine di un pomeriggio di civile protesta, finendo invece a fungere da episodio iniziale dei successivi parapiglia che hanno visto come teatro le vie del centro cittadino.

Dalla zona dell'ingresso del parcheggio coperto di piazza Primo Maggio, dove la Polizia è intervenuta con gli idranti per disperdere la massa di violenti intenti a lanciare fumogeni, bombe carta, sassi e oggetti di ogni tipo su forze dell'ordine e giornalisti, lo scontro è proseguito in direzione viale Ungheria, passando poi per via Gorghi e finendo in quella piazza della Repubblica che poche ore prima aveva dato il via a una manifestazione dai toni accesi ma pacifici, nello spirito del legittimo diritto di protesta. 

Le immagini di alcuni feriti, tra i quali un operatore televisivo colpito alla testa e portato via in ambulanza con il viso ricoperto di sangue, hanno lasciato attonita l'intera cittadinanza, di certo non abituata ad assistere a scene di questo tipo. Poco prima della mezzanotte, quando le vie del centro si sono definitivamente svuotate dopo ore di terrore, è iniziata la lunga conta dei danni. Udine, per la prima volta, ha subito la violenza devastatrice di un gruppo di persone che con la manifestazione Pro-Palestina avevano poco a che fare. Se non niente.


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