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Udine-Cividale non è più solo il nome di una ferrovia: Apu e UEB buon derby-non derby

di Giuseppe Passoni

Alzi la mano chi aveva pronosticato una vigilia come quella che si sta vivendo per il derby di ritorno tra Udine e Cividale (non derby: vedasi il post dello scorso dicembre)? Se si è intellettualmente onesti non ci troveremmo davanti una una ressa, ma bensì dovremmo limitarci a prendere atto dell'ennesimo granchio preso dai "bene informati" e dai "soloni" che in estate compilano già le classifiche finali con piglio di chi ha la verità in tasca. Perchè, siamo sinceri, se lo scorso mese di agosto un ipotetico viaggiatore del tempo fosse tornato dal marzo 2023 e avesse raccontato che al Carnera era atteso un derby con Udine quarta in classifica dopo aver cambiato mezzo roster, sostituito in gennaio coach Boniciolli affidando la guida tecnica al suo giovane vice Finetti, affiancandolo poi proprio alla vigilia del match con il senior Sacco mentre Cividale sarebbe stata quinta e distanziata di soli due punti ma con una gara in più in calendario rispetto ai bianconeri, già battuti nella gara di andata in via Perusini e già salva con 4 partite ancora da giocare, probabilmente i più gli avrebbero dato del pazzo impostore. Udine veniva additata come una sorta di Dream Team ammazzacampionato mentre Cividale guardata come una Cenerentola invitata quasi per scherzo del destino alla festa di un'altra classe sociale. Invece, come se non bastassero tanti precedenti, lo sport ci ha insegnato ancora quanto il campo si diverta a sovvertire anche i pronostici che paiono più facili perchè "facili" i pronostici non lo sono mai, se non per le analisi superficiali: per il conseguimento dei risultati il mercato conta molto meno di quanto si è disposti ad ammettere rispetto al lavoro sul campo, in palestra e soprattutto nello spogliatoio. Con queste premesse cosa ci possiamo aspettare dalla gara di domenica in campo e sugli spalti? Nessun pronostico, perchè sapori e umori che si respirano nelle due società e tra le rispettive tifoserie in questo momento della stagione costituiscono gli ingredienti di un cocktail davvero saporito e dal gusto davvero imprevedibile ma sul quale ci sentiamo di coltivare qualcosa che è più di una speranza: che si ripeta anche nel palazzo udinese il clima di grande correttezza, sportività e fair-play che hanno accompagnato le precedenti due sfide, quella di settembre in Supercoppa vinta dall'APU e quella di dicembre in campionato che vide invece prevalere le Aquile Cividalesi di un solo punto al termine di match equilibratissimo. Vi risparmio questa volta considerazioni di carattere tecnico-tattico, perchè in partite che nascono con queste premesse, sono quasi sempre gli aspetti psicologici che rivestono alla fine un discrimine determinante su quello che sarà il risultato finale, assieme a come sarà predisposto anche il Dio dei canestri domenica pomeriggio a partire dalle 18,00. Nota a margine finale: nel registrare il fallimento di Ferrara con l'abbandono del torneo da parte degli estensi e relativo conseguente annullamento di tutti i punti ottenuti contro di loro dagli avversari nel corso del campionato e nuova classifica a sole 3 giornate dalla fine della regular season, non è forse il caso di pretendere regole più rigide, garanzie più affidabili e controlli più efficaci nell'iscrizione delle società in estate? Chiedo venia per la ragioneristica domanda retorica. Magari in estate dovremmo occuparci meno a fare pronostici e dare patenti d'infallibilità ai roster e di più a valutare meglio cosa c'è o casa manca dentro le strutture societarie dei contendenti e i Valori che le animano. Quanto a domenica, buon derby-non derby a tutti: chi avrà la ventura di viverlo in campo e sugli spalti potrebbe, tra molti anni da adesso, rievocare il privilegio con il canonico "io c'ero!" perchè forse protagonista di una pagina "senza tempo" nella storia della pallacanestro friulana. Udine - Cividale non è più solo il nome di una linea ferroviaria locale.


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