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Tre gol sono una punizione eccessiva, peccato!

di Paolo Minotti

Uno sfortunato autogol, un gol nei primi minuti del secondo tempo e uno nel finale hanno fermato l'Udinese dopo sette risultati utili consecutivi. Prima o poi doveva succedere. La Lazio ha dimostrato di essere una buona squadra ma non ha mai realmente messo sotto i bianconeri, che anzi, in più di un'occasione potevano pareggiare o riaprire la partita quando hanno subito il doppio vantaggio dei laziali ma un grande Strakosha lo ha impedito.

E qui sta il rammarico, come sempre.

Ancora una volta i problemi si sono avuti nella zona fondamentale del campo, quella centrale, dalla difesa all'attacco, dove Hallfredsson, nonostante l'impegno, mostra tutti i suoi limiti quando il livello degli avversari è leggermente più alto, e Maxi Lopez non è certo il bomber di cui avremmo tanto bisogno.

Dall'Olimpico l'Udinese esce comunque a testa alta, con un possesso palla addirittura superiore a quello dei laziali, dimostrando ancora una volta che il lavoro fatto fin qui dal tecnico pescarese è stato eccezionale e visibile a tutti, ma che necessita di un aiuto in termini di giocatori per fare definitivamente il salto di qualità.

Impossibile non chiamare in causa gli assenti, impossibile non chiamare in causa la società, perchè la squadra di Oddo nonostante tutto è rimasta in partita giocando alla pari con la Lazio, e con delle alternative adeguate avrebbe potuto ottenere qualcosa in più.

I tre gol sul groppone sono sicuramente troppi, ma non devono preoccupare se la mentalità e l'idea di gioco che ha mostrato le confermeranno anche in futuro. Una punizione eccessiva per questa Udinese così rimaneggiata, peccato.

 


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