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Sulla punta non si può tirare al risparmio

di Stefano Pontoni

Per fare il salto di qualità, e puntare ad obiettivi diversi rispetto alla salvezza, serve un attaccante decisivo in area di rigore, una punta, vera, che abbia nei piedi almeno 15 gol a stagione. Inutile girarci attorno, con l'addio di Zapata, è questa la necessità primaria del mercato bianconero. I giorni passano però e sul fronte attacco non si muove ancora praticamente nulla. Tantissimi nomi, tantissime voci, chiacchiere ed indiscrezioni ma ancora nessuna trattativa concreta. 

Eppure di attaccanti di qualità sul mercato anche ce ne sarebbero ma ogni discorso si interrompe bruscamente quando alla seguente domanda: "Ma quanto costa?" arriva questa risposta "15 milioni e 1 e mezzo di ingaggio" . Troppi per i parametri bianconeri. E' quindi economico il motivo di tutti dietrofront dell'ultimo mese. Gino Pozzo non è convinto di investire tali cifre su giocatori come Falcinelli, Pavoletti o Babacar. Per questo al momento preferisce ancora guardarsi attorno, in cerca di un'occasione.

Non Italia però dove di questi tempi, con un mercato folle e fuori scala, i prezzi sono esagerati. Pensare che il Napoli chieda 25 milioni per il Panteron fa venire i brividi. L'occasione allora può venire dall'estero, da quel Sudamerica che in passato ha garantito all'Udinese floridi talenti. Per questo motivo Gerolin ha la lente puntata sull'Argentina e su un paio di nomi che potrebbero rivelarsi interessanti. Ma anche in Sudamerica non è che gli attaccanti, quelli decisivi, te li regalino.

Serve quindi investire una cifra importante. Non ci sono alternative, nemmeno interne dove un Thereau prima punta alla Di Natale convince poco Delneri. Gino Pozzo quindi, se vorrà puntare davvero in alto e tornare a fare dell'Udinese una squadra ambiziosa e competitiva per la parte sinistra della classifica, dovrà mettere mano al portafoglio. Sulla punta non si può tirare al risparmio. 


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