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Strama sorprende e pesca bene, poi grinta e determinazione: l'Udinese in emergenza ferma la Samp. E con più concentrazione...

di Francesco Digilio

Era un'Udinese in emergenza, soprattutto nel reparto difensivo, quella che ieri era impegnata sul campo del Luigi Ferraris in una complicata sfida contro la Sampdoria, rivelazione dell'anno e terza in classifica. Strama doveva fare i conti con le pesanti assenze in difesa di Piris e Domizzi, mentre a centrocampo Allan era squalificato. Si pensava ad una difesa a quattro, con Widmer e Pasquale sulle fasce, invece il tecnico bianconero ha sorpreso tutti: in campo Molla Wague, al suo debutto stagionale e all'esordio con la maglia dell'Udinese. Il franco-maliano non fa rimpiangere i suoi colleghi di reparto e non commette sbavature. E se a centrocampo la scelta di Pinzi come sostituto di Allan era facile da ipotizzare, Strama sorprende ancora lasciando in panchina Guilherme, preferendogli Kone, reduce da un periodo avaro di buone prove, ma le sorprese non finiscono al greco, perché in avanti il mister romano lascia in panchina Di Natale, perché non al 100%, e, anziché schierare la "solita" coppia Bruno Fernandes-Thereau, si affida a Geijo, alla sua prima gara da titolare. Finite le sorprese del pre-partita, iniziano quelle che si vedono in campo, ovvero grinta e determinazione. Caratteristiche assenti nell'ultima uscita, la sconfitta nel derby contro il Verona. Caratteristiche che si riscontrano in particolare nelle sorprese di formazione, da Wague a Geijo, passando per Kone. La Sampdoria di Mihajlovic va avanti grazie al gol di Obiang, ma i bianconeri non si scompongono e proprio Kone è il protagonista principale della rimonta: azione insistita sulla corsia mancina e pallone al centro per il bel tocco di Geijo che con grinta e determinazione (sempre loro), trova il pari e il suo primo gol in Serie A, a 32 anni, dopo aver trascorso la carriera in giro per la Spagna e per l'Inghilterra. Grinta e determinazione, quelle che percorrono i tre minuti che vanno dal 31' al 34', dal gol del centravanti svizzero-spagnolo a quello di Danilo. Protagonista, ancora Panagiotis Kone, ritornato ai suoi livelli. Calcio d'angolo dalla destra e pallone perfetto per la testa di Danilo, che regala ai bianconeri il gol del vantaggio. L'Udinese, a differenza di quanto accaduto spesso in stagione, non rischia sul finire di tempo e torna negli spogliatoi in vantaggio. Nella ripresa però, ancora al quarto d'ora, i blucerchiati trovano il pari, questa volta con Gabbiadini. E ancora una volta è un gol evitabile con maggior attenzione sulle marcature. L'attaccante di Mihajlovic infatti stacca indisturbato in area di rigore sul cross di De Silvestri. Questa l'unica sbavatura della gara, oltre all'ingenuità di Heurtaux, espulso per doppia ammonizione.
Con un pizzico di concentrazione in più, i bianconeri avrebbero potuto portare a casa i tre punti, tre punti che avrebbero permesso di agganciare la Fiorentina e avvicinarsi al terzo posto, ora a -5 e obiettivo più che possibile anche per i friulani, vista la bagarre che vede coinvolte ben nove squadre, dal trio Lazio-Napoli-Samp fermo a 27 all'Inter, a quota 21. Per poter continuare a sognare un posto in Europa e, magari, nell'Europa che conta, bisognerà continuare a giocare con grinta  e determinazione, le caratteristiche messe in campo ieri in una difficile trasferta come quella di Genova e da rimettere in campo al Friuli, dopo la sosta, in un'altra grande sfida, contro la Roma di Garcia. Ma se anche nelle giornate in cui gente come Totò resta a riposo e Allan è squalificato, i sostituti non deludono, il sogno Europa potrebbe avvicinarsi sempre più, fino a realizzarsi. Intanto, però, come piace dire ai tecnici bianconeri, Guidolin prima e Stramaccioni ora, l'Udinese è a quota 22: mancano 18 punti alla salvezza. Poi si vedrà...


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