Stadi, Pavanello: "Juve ed Udinese il faro del calcio italiano"
Seguire il modello di Juventus ed Udinese. Questa deve essere la missione del calcio italiano, per quanto riguarda la crescita delle infrastutture e quindi del fatturato. Ne è convinto anche Luigi Massimo Pavanello, consulente di mercato per un importante fondo di investimento, che ha espresso la sua opinione su come risolvere la questione stadi italiani, tra i più obosoleti in Europa. Ecco la sua intervista, in esclusiva ai microfoni di Calcionews24.com:
Qual è la differenza tra l'Italia ed altri paesi europei?
"La grande differenza è dovuta sostanzialmente al fatto che i nostri club non hanno uno stadio di proprietà, eccezion fatta per la Juventus e per l'Udinese che presto lo avrà. Ma le società italiane, tolte le big, sono prive di un asset. C'è una forbice molto ampia tra i primi top club e quelli che lottano dalla sesta posizione in giù; la Serie A paga il fatto che, oltre ai diritti televisivi che sono la linfa vitale per tutti i club, tutte le altre voci in entrata, come stadio, marketing, merchandising e settore commerciale, non hanno paragone rispetto ad altri paesi. Questo è frutto anche di un processo culturale più sviluppato. Ci sono margini di miglioramento per questi valori, ma ad oggi i club italiani sono molto sbilanciati".
Allora cosa si può fare per migliorare questa situazione?
"L'idea è quella che gli impianti diventino la priorità principale delle società. Qui deve intervenire la politica e lo Stato deve fare la sua parte con una legge seria che permetta di fare programmi a lungo termine. Poi, come avviene da altre parti, i club devono avere le loro “case” a partire dai campi e dalla sede ufficiale fino a tutte quelle attività annesse che creano aggregazione e un indirizzo comune".
Quindi bisogna seguire la via indicata da Juve e Udinese.
"Sì, bisogna seguire gli esempi di Juventus e Udinese. La gestione di quest'ultima, non solo dal punto di vista tecnico, deve essere presa come faro. Udine non è una città da grandi numeri come bacino di utenza, ma l'Udinese sta cercando tifosi in altre zone; la Slovenia è vicina a loro e non è detto che non possano fidelizzare tifosi in quell'area. Le squadre inglesi hanno molto più seguito e i numeri lo dimostrano. Ad esempio, prima dell'estate il Fulham è stato venduto a cifre impensabili e non è uno dei primi club di Premier League. Mentre le società italiane sono in vendita a cifre basse, basti pensare al Bologna. Con una città così prestigiosa ed importante viene difficile pensare che non ci siano nel tessuto cittadino degli imprenditori interessati".