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Stadi, Pavanello: "Juve ed Udinese il faro del calcio italiano"

di Marco Grillo

Seguire il modello di Juventus ed Udinese. Questa deve essere la missione del calcio italiano, per quanto riguarda la crescita delle infrastutture e quindi del fatturato. Ne è convinto anche Luigi Massimo Pavanello, consulente di mercato per un importante fondo di investimento, che ha espresso la sua opinione su come risolvere la questione stadi italiani, tra i più obosoleti in Europa. Ecco la sua intervista, in esclusiva ai microfoni di Calcionews24.com:

 Qual è la differenza tra l'Italia ed altri paesi europei?

"La grande differenza è dovuta sostanzialmente al fatto che i nostri club non hanno uno stadio di proprietà, eccezion fatta per la Juventus e per l'Udinese che presto lo avrà. Ma le società italiane, tolte le big, sono prive di un asset. C'è una forbice molto ampia tra i primi top club e quelli che lottano dalla sesta posizione in giù; la Serie A paga il fatto che, oltre ai diritti televisivi che sono la linfa vitale per tutti i club, tutte le altre voci in entrata, come stadio, marketing, merchandising e settore commerciale, non hanno paragone rispetto ad altri paesi. Questo è frutto anche di un processo culturale più sviluppato. Ci sono margini di miglioramento per questi valori, ma ad oggi i club italiani sono molto sbilanciati".

Allora cosa si può fare per migliorare questa situazione?

"L'idea è quella che gli impianti diventino la priorità principale delle società. Qui deve intervenire la politica e lo Stato deve fare la sua parte con una legge seria che permetta di fare programmi a lungo termine. Poi, come avviene da altre parti, i club devono avere le loro “case” a partire dai campi e dalla sede ufficiale fino a tutte quelle attività annesse che creano aggregazione e un indirizzo comune".

Quindi bisogna seguire la via indicata da Juve e Udinese.

"Sì, bisogna seguire gli esempi di Juventus e Udinese. La gestione di quest'ultima, non solo dal punto di vista tecnico, deve essere presa come faro. Udine non è una città da grandi numeri come bacino di utenza, ma l'Udinese sta cercando tifosi in altre zone; la Slovenia è vicina a loro e non è detto che non possano fidelizzare tifosi in quell'area. Le squadre inglesi hanno molto più seguito e i numeri lo dimostrano. Ad esempio, prima dell'estate il Fulham è stato venduto a cifre impensabili e non è uno dei primi club di Premier League. Mentre le società italiane sono in vendita a cifre basse, basti pensare al Bologna. Con una città così prestigiosa ed importante viene difficile pensare che non ci siano nel tessuto cittadino degli imprenditori interessati".


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