.

Sogni europei, Totò e la maledizione della Settima

di Filippo Dondè

Nelle ultime settimane è stata molto rimarcata la difficoltà dell’Udinese nel trovare la via della rete, con capitan Di Natale emblema dell’astinenza: lui, uomo da 94 goal in 3 stagioni e mezza, non esulta da 6 partite (doppietta in Udinese – Fiorentina 3-1 del 13 gennaio scorso), nelle quali i bianconeri l’hanno messa dentro solo altre 3 volte. Sono stati 3 gettoni spesi bene perché fruttanti 7 punti preziosi per l’obiettivo salvezza, questo è vero, ma ora c’è da cambiare marcia: fuori dalle mura amiche la truppa di Guidolin non vince dal 10 dicembre contro la Samp (1 pareggio e 3 sconfitte con 2 reti all’attivo da allora). La sensazione è che la squadra non stia rispondendo all’ordine di paron Pozzo, che, non più tardi di una settimana fa, ha promesso che ogni partita sarebbe stata giocata per essere vinta. E in effetti, se davvero si vuole sognare l’Europa, non basta aggrapparsi al “fattore casa”, dove comunque il gioco espresso, nelle ultime uscite, lascia molto desiderare e poco a ben sperare.

Ma concentriamoci sul momentaccio di Totò Di Natale, che sta cercando di spezzare la maledizione della 150^ gioia in Serie A con la stessa maglia: poche sono le analogie con le stagioni appena passate, altrimenti il Re di Udine non sarebbe diventato uno dei bomber più prolifici del calcio italiano. Tuttavia è già capitato che l’attaccante di scuola Empoli rimanesse all’asciutto per un periodo così lungo, e sempre in prossimità di un traguardo prestigioso.

Campionato 2008/2009: Di Natale non era ancora il vero Di Natale, ma da lui ci si aspettava grandi cose visti i 17 centri della stagione precedente. E infatti la Serie A iniziò nel suo segno, con 2 perle da cineteca che stesero il Palermo al “Friuli”; la fiamma, però, si spense subito, e per 6 incontri non lo si vide nel tabellino dei marcatori. All’8^ giornata l’incantesimo si spezzò e fu la Roma a cadere sotto i due colpi del folletto napoletano.

Campionato 2009/2010: dopo un inizio strepitoso (9 goal nelle prime 7 giornate) e con l’Udinese tra le prime della classe a quota 11 punti, Di Natale perse la bussola sul più bello: a sole 3 lunghezze dai 67 goal di Lorenzo Bettini, fino a quel punto il giocatore più prolifico di sempre nella storia dei friulani, Totò entrò in crisi per 6 partite e, casualità, i friulani accumularono 1 vittoria, 1 pareggio e 4 ko, ma alla settima si riprese lo scettro e ricominciò a segnare contro il Livorno per poi non smettere più – ne fece 20 in 23 presenze e annichilì il record del grande Bettini.

Campionato 2010/2011: ne mancava solo 1 al centesimo in A con la casacca dell’Udinese, e per il numero 10 sembrava una formalità visti i 13 centri nelle ultime 10 uscite, ma sbagliò occasioni colossali contro Juve e Bologna e si pensò al peggio. Niente di più sbagliato: dopo circa 250’ di astinenza, Totò segnò alla Samp sotto la Curva Nord e andò in tripla cifra.
Si parlava già di crisi, ma 2 match senza andare a referto sono un’inezia in confronto ad ora.

Dunque, Totò, devi rompere la maledizione della settima partita: all’ “Adriatico” di Pescara i tifosi confideranno in te per rilanciare i sogni europei.
 


Altre notizie