Sarà un mercato povero. Udinese che farai? Vendere a meno o trattenere?
Capitali svalutati. Giocatori deprezzati. E' il grande rischio per il calciomercato dopo la pandemia globale. Lo studio del CIES, basato su algoritmi che riguardano età, durata del contratto e prestazioni recenti, ha spiegato che dovrebbe esserci una svalutazione generale di quasi il 30% sui prezzi dei cartellini.
La tempesta coronavirus che si è abbattuta sul calcio ha mandato in fumo centinaia di milioni di euro, riducendo di netto gli introiti. Per questo saranno molte le squadre, anche tra le grandi, che avranno a disposizione un budget ristretto da investire sul mercato. Nessuna spesa faraonica, nessuna follia ma scelte oculate e mirate. Spendere poco e bene, questo il diktat per i direttori sportivi e gli uomini mercato.
Per questo motivo molti gioielli, fino a qualche settimana ambitissimi, potrebbero restare allora invenduti o vedere il loro prezzo dimezzato. A Udine il caso più eclatante potrebbe essere quello di Rodrigo De Paul. L'Udinese, dopo averlo trattenuto a Udine la scorsa estate nonostante le offerte da 25 milioni pervenute dalla Fiorentina con la convinzione di poterlo vendere 12 mesi dopo ad una cifra più alta, a giugno dovrebbe accontentarsi di molto meno. Non 40 milioni, nemmeno 35, 20-25 non di più. Il prezzo lo fa il mercato e in questo momento il mercato è assai depresso. A quel punto che fare? Venderlo lo stesso, accontentando così il calciatore, o trattenerlo ancora un altro anno in bianconero? Ragionamenti che ovviamente prima o poi verranno fatti.
Altro caso problematico in casa bianconera potrebbe essere quello di Mandragora, per il quale la Juve, anch'essa costretta a limitare le perdite, potrebbe decidere di non mettere più sul piatto 23 milioni per riscattarlo, nonostante il pre accordo stipulato due estati fa. A quel punto l'Udinese sarebbe chiamata a fare una scelta, tenere il calciatore ancora un anno in attesa che il mercato si sistemi o cercare al più presto un altro acquirente pronto a sborsare almeno 20 milioni, e di questi tempi ce ne sono davvero pochi.
Lo stesso discorso si può estendere anche ad altri nomi. Musso, Fofana, Larsen sono giocatori che piacciono a molte ma il cui prezzo non potrà sicuramente superare certe soglio. L'argentino, per esempio, forse il vero pezzo pregiato della bottega bianconera potrebbe un valore tra i 15 e i 20 milioni, decisamente rispetto ai 30 che si ipotizzava ad inizio anno.
Tempi duri per tutti allora, anche per quelle società che sopravvivono grazie alle plusvalenze. Udinese chiamata allora a fare una scelta, vendere lo stesso i propri gioielli ma a prezzo scontato visto il momento difficile, o trattenerli ancora un altro anno, con la speranza che i prezzi possano tornare a salire. Sarà un mercato particolare, questo è certo, un mercato che stravolgerà insomma i piani di molti, Pozzo compresi.