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Samardzic, l'ultimo gioiello in casa Udinese pronto a prendersi la scena

di Alessandro Vescini

L'abbiamo aspettato e ora ce lo godiamo: Lazar Samardzic è uno (se non il miglior) dei prospetti under21 più interessanti che il calcio italiano ha da offrire. Nulla di nuovo, le sue qualità già si conoscevano, ma è la sua crescita mentale che sorprende. E non parlo del gol, il modo con cui ha accarezzato il pallone con l'esterno è opera solo di chi tratta la palla come sua vicina parente, ma del posizionamento in campo e della scelta di giocata.

Sempre a disposizione tra le linee per eventuali passaggi dei compagni e, ancora quando non gli è arrivato il pallone tra i piedi, già con in mente il destinatario (non a caso quasi sempre smarcato). Sottil è un allenatore che solitamente partecipa molto durante la partita, aiutando la squadra a organizzarsi in difesa e suggerendo in fase offensiva a chi passare la palla. Ma con Samardzic lo fa sempre di meno, perché? Semplice, quando il serbo è in possesso gli bastano due tocchi per far spostare l'azione proprio dove voleva l'allenatore bianconero.  

La crescita, quindi, non è nei mezzi che Samardzic ha sempre avuto fin dal suo arrivo a Udine. Qui stiamo parlando di maturità del giocatore (e forse vista l'età anche dell'uomo). Maturità che porta l'Udinese a tenerselo stretto, a meno che non arrivino offerte irrinunciabili, perché a conoscenza del fatto che la scena il prossimo anno sarà sua. 


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