.

Quale sarà la nuova Udinese di Runjaic? Prime valutazioni al Bruseschi, tifosi in attesa di risposte

di Stefano Pontoni

L’Udinese ha scelto di proseguire con Kosta Runjaic. Il tecnico tedesco, fresco di rinnovo fino al 2027, gode della piena fiducia da parte della proprietà, ma non può dire lo stesso di una piazza ancora scossa dal finale amaro della scorsa stagione: otto sconfitte nelle ultime dieci giornate e un gioco spento, privo di idee, inchiodato su un 3-6-1 considerato a ragione da molti troppo arrendevole.

Dopo una salvezza raggiunta con largo anticipo ma senza entusiasmo, spetta proprio a Runjaic il compito di ridare una direzione e – soprattutto – un’identità a un gruppo che oggi si ritrova numeroso, incompleto e con tante incognite. I primi giorni di lavoro al centro sportivo “Bruseschi” sono stati dedicati alla parte atletica, ma già dalle prossime settimane – e con le prime amichevoli – potremo intravedere la vera idea di calcio del tecnico.

Che Udinese sarà? Un anno fa, al suo arrivo, Runjaic predicava un calcio “europeo”: aggressività, possesso palla, verticalità e coraggio. Concetti affascinanti, messi in pratica solo a tratti nella prima parte del campionato. Poi, il brusco ridimensionamento: il pragmatismo ha avuto la meglio sulla visione, e l’Udinese si è chiusa nel suo guscio, smettendo di proporre e accontentandosi del minimo.

Ora si riparte. Con quali uomini e quale modulo? Il 4-4-2 ibrido visto a metà inverno, con Atta ed Ekkelenkamp sugli esterni, aveva dato buoni segnali: interpretazioni atipiche, che hanno spiazzato più di qualche avversario. Oppure potrebbe tornare in auge il 3-4-2-1 dell’esordio, con due trequartisti a supporto di un centravanti fisico. Un’idea che – sulla carta – potrebbe favorire la convivenza tra Thauvin e Alexis Sanchez, anche se il futuro del cileno resta ancora un rebus.

Tra cavalli di ritorno e incognite di mercato l'Udinese è ancora un cantiere aperto. In questa fase, Runjaic è chiamato anche a valutare i rientri dai prestiti, su tutti Bayo. Ci sono giovani da pesare, come Pafundi, Iker Bravo e Pizarro, ma anche situazioni ancora tutte da definire, tra partenze (Lucca in primis) e innesti da completare. Il mercato, si sa, inciderà profondamente sulle scelte del mister.

Serviranno certezze, in ogni reparto, per poter costruire un’Udinese realmente diversa da quella che ha chiuso l’ultimo campionato tra i fischi e lo sconforto. L’ambizione è quella di tornare a divertire e competere, non solo a sopravvivere. Per farlo, però, Runjaic dovrà dimostrare di essere davvero l’uomo giusto. Il tempo – e il campo – saranno gli unici giudici. Tocca al tecnico tedesco, che ha dalla sua quella di aver messo in salvo con largo anticipo la squadra nella scorsa stagione, spazzare questo scetticismo generale. Inizieremo a capirne qualcosa nelle prime amichevoli,


Altre notizie