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Pozzo: "Contro la Lazio sarei andato via anche io, nostri tifosi impareggiabili. Delneri qui perché bravo e non perché friulano"

di Francesco Digilio

Gianpaolo Pozzo ha parlato ai microfoni del Messaggero Veneto e lo ha fatto dopo qualche tempo, spiegando il momento della sua Udinese: "Da una ventina d’anni le scelte tecniche della società sono di competenza di mio figlio, anche quando andavamo in Europa. Quindi la mancanza di risultati delle ultime stagioni non è la conseguenza di un mio disimpegno dalla società. Io mi sono occupato di altro. La costruzione dello stadio, per esempio. Poi, quando mi hanno chiesto di dare una mano in alcune scelte, non mi sono tirato indietro, ma ripeto le scelte tecniche, anche quando siamo andati in Champions, sono state di Gino. Sulle sue capacità sono sereno e tranquillo. Qualcosa cambierà a livello di staff societario. Mio figlio sta operando in questo senso anche perchè non può fare tutto da solo. La classifica dice che qualcosa non va. In una azienda la salute la vedi innanzitutto dal bilancio, mentre in una squadra prima di tutto viene la classifica e noi ultimamente non siamo stati dove vogliamo. Quando si sbaglia bisogna riconoscere gli errori, non solo a livello di panchina ma anche di squadra. I nostri criteri di scelta sono gli stessi di sempre, ma evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto. I giocatori si scelgono in base al valore e al rapporto qualità-prezzo, non in base al passaporto. Questa è la nostra filosofia da sempre, La protesta dei tifosi contro la Lazio? E' stata una protesta civile, educata. Chi paga il biglietto, ha diritto di andarsene se lo spettacolo non lo soddisfa. Dico la verità: avessi potuto, me ne sarei andato anche io. La nostra tifoseria è impareggiabile, corretta, paziente. I cori che mi invitano a spendere? Rientra nel folclore del tifo. Va accettato. Che poi si faccia nella stagione in cui abbiamo acquistato di più e meglio rispetto al recente passato è una coincidenza. Delneri? Per me è la soluzione ideale e sono felice che Gino l’abbia fatta. É appena arrivato, bisogna dargli tempo per valutare bene i giocatori. E comunque sia chiara una cosa: l’abbiamo preso perchè è bravo non perchè è friulano. L’ho sentito al telefono, apprezza la rosa e ha le idee ben chiare. Siamo stati fortunati a trovare libero sul mercato un allenatore così. Ho letto quello che ha dichiarato Corradi e condivido appieno: i giocatori devono seguirlo".


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