Post Torino-Udinese: quasi tutto bello, riassunto di una domenica altalenante
Bello, bellissimo. Anzi no, bello solo a metà. L’incontro dell’Olimpico di Torino si può interpretare così per entrambe le formazioni. Toro ed Udinese si sono dati battaglia senza risparmiarsi, smentendo quanti affermavano che fosse semplicemente un’amichevole fuori stagione. Lo hanno fatto ostentando i propri pregi ed i propri limiti, senza snaturarsi, né smentirsi.
L’unico vero momento privo di sussulti è stata la prima mezz’ora. Lo studio reciproco ha prevalso sul tentativo di imporre le proprie idee. La doppia occasione capitata ai bianconeri con Jankto e con Zapata ha acceso le polveri. Risposta granata: doppio legno, prima con Belotti e poi con Rossettini. Nella ripresa fuochi d’artificio. Si è vista un’Udinese compatta, senza dare riferimenti agli avversari. E cinica, estremamente cinica. Primo grave errore del Toro nella ripresa e Jankto infila la difesa avversaria prima e Hart poi con un missile sul primo palo. Quinto gol in stagione? Alla faccia del ragazzino inesperto…
A proposito di previsioni smentite, Duvan Zapata sembrava diventato il capro espiatorio in caso di insuccesso. Pareva persino blasfemo il confronto con il re del gol Belotti. Eppure, il colombiano non ha affatto sfigurato. Ha lottato su tutti i palloni, cercando di addomesticare ance quelli più complessi. Il centravanti azzurro sarà anche più prolifico, ma, ultimamente il giocatore di proprietà del Napoli non sta affatto deludendo in quanto a concretezza, capitalizzando moltissime chance. Il raddoppio friulano ad opera di un ottimo Perica è anche merito suo. Notevole lo spunto in velocità e diabolico quel diagonale a tagliare fuori difensore e portiere. Insomma, avrà anche avuto i suoi momenti di difficoltà, ma certe critiche a priori Duvan proprio non se le merita.
Bello, bellissimo. Anzi no. Sarebbe stato fantastico, senza quei due gol incassati dal Torino. Maledetto il rimpallo che permette a quella faina di Moretti di accorciare le distanze, dopo solamente due minuti dal doppio vantaggio di Perica. Un campanello d’allarme rimasto inascoltato. L’Udinese non si è mai risvegliata. Così il colpo di testa di Belotti sembra quasi la naturale conseguenza di un atteggiamento eccessivamente prudente da parte della banda Delneri e di una reazione ben architettata da parte del Toro.
Due punti persi o uno guadagnato. Partiamo dal bicchiere mezzo vuoto: quando si è in vantaggio di due reti, non si può dilapidare un simile tesoretto. L’Udinese conferma la tendenza ad un certo autolesionismo. Tuttavia, ricordiamo anche vittime illustri cadute sul terreno di gioco granata, come la Roma. Insomma, non è proprio una delusione totale. Un punto fa muovere la classifica, permette di aggiungere un ulteriore mattoncino nel proprio percorso. Prossima tappa la sfida contro il Genoa, travolto ieri a domicilio dall’Atalanta per 5-0. Attenzione all’orgoglio del Grifone: mai darlo per finito.