Post Cioffi: chi può essere l’allenatore ideale per i bianconeri?
La notizia della giornata di ieri è stata senza dubbio quella della separazione tra l’Udinese e Gabriele Cioffi. Una separazione che dispiace, specialmente per le modalità per cui è avvenuta. Se c’è una cosa che però contraddistingue la società e il popolo friulano, è senz’altro quella di guardare subito al futuro. Iniziano già a circolare i primi nomi e le prime idee, e chissà che già in questa settimana non arrivi l’ufficialità del nuovo allenatore. Proviamo quindi a fare un quadro della situazione, con i nomi più gettonati e le suggestioni più curiose.
ZANETTI – L’ex allenatore del Venezia è un pallino della società. Già ad inizio della stagione scorsa era tra i papabili in caso di partenza di Gotti. Con il rinnovo dell’ex allenatore dell’Udinese, la cosa non si concretizzò e Zanetti rimase al Venezia, guidando i lagunari anche in Serie A dopo aver centrato proprio con loro la promozione nel massimo campionato. L’allenatore Veneto è un classe 1982, molto giovane per la panchina, ma che ha conquistato sul campo la promozione in Serie A con il Venezia dopo aver fatto diversi anni di gavetta. Un allenatori così giovane inoltre, può calarsi al meglio all’interno di un gruppo come quello dell’Udinese, fatto di ragazzi altrettanto giovani ma che hanno dimostrato di avere margini di crescita importanti. Inoltre, Zanetti potrebbe portare una svolta tattica interessante a Udine, ritornando ad un modulo con la difesa a quattro e con un gioco che non ha paura ad essere propositivo. A questi pro segue anche un contro, abbastanza importante, ovvero la seconda parte di campionato svolta dal Venezia in questa stagione. Nel girone di ritorno infatti i lagunari sono decisamente tracollati, con Zanetti che non è riuscito a riprendere le redini della sua squadra, andando incontro anche all’esonero arrivato a poche giornate dalla fine. Questo sarà sicuramente un aspetto da migliorare, le esperienze però aiutano e come crescono i giocatori, crescono anche gli allenatori.
PECCHIA – Classe 1973, meno giovane di Zanetti, ma fresco fresco di promozione con la Cremonese dei ragazzi terribili. Un allenatore che non ha avuto timore di puntare sui giovani italiani e che ha valorizzato ragazzi come Carnesecchi, Fagioli e Zanimacchia. Osservando il lavoro svolto coi giovani e il modulo con cui la Cremonese ha giocato la maggior parte delle partite (4-2-3-1), potrebbe essere il profilo giusto per far crescere ancora di più il bomber in maglia 9 bianconera, Beto, e per dare a Samardzic la fiducia che merita e l’opportunità di migliorare ancor più di quanto fatto quest’anno. Anche in questo caso quindi, a Udine potrebbe profilarsi una svolta tattica importante, andando a giocare senza mezzali ma con un modulo che prevederebbe la presenza di un trequartista alla vecchia maniera. Il contro per Fabio Pecchia è rappresentato dal fatto che in 10 anni in cui ricopre il ruolo di allenatore, ha avuto una sola esperienza in Serie A, con il Verona, nel 2017-2018, terminando il campionato in penultima posizione e retrocedendo. Udine, come Verona, è una piazza importante, che ama e sostiene la propria squadra in ogni momento ma che sa anche quando è il momento di criticare. Se Pecchia arrivasse sulla panchina friulana, dovrà fare tesoro della sua unica esperienza in A finora, per cercare di fare un ulteriore step per il suo percorso.
PIRLO – Suggestione e fantasia oppure idea concreta? Dei nomi citati, Pirlo sarebbe sicuramente il più difficile da percorrere, ma probabilmente quello che accenderebbe di più l’entusiasmo dei tifosi. Nome importante, caratura di spessore a livello calcistico, e anche se con un solo anno di curriculum come allenatore in Serie A, già due titoli portati a casa nella sua esperienza con la Juventus. Si, perché l’unica esperienza di Pirlo in panchina è stata proprio alla Juventus, un club in cui le pressioni sono all’ordine del giorno. La sua avventura in bianconero non è andata come sperava, chissà che con un altro bianconero sulla pelle, possa imprimere al meglio le sue idee di gioco, con una squadra che sarebbe sicuramente a sua completa disposizione. Anche qui però, dobbiamo valutare tutti gli aspetti, e tra i tanti pro c’è sicuramente anche un contro, questa volta legato più all’aspetto economico che a quello del campo. Per un nome importante infatti servirà un ingaggio importante, e in questo senso bisognerà vedere la disponibilità della società, oltre che poi dell’allenatore stesso.
INZAGHI – L’ultimo nome sulla lista è quello di super Pippo Inzaghi. Un’altra suggestione, ovviamente diversa da quella di Pirlo. Inzaghi ha già fatto le sue esperienza, alternando piazze importante come quella del Milan al suo esordio in Serie A (nonostante fosse un milan allo sbando), realtà solide del massimo campionato come a Bologna ed anche esperienze in Serie B, dove soprattutto con il Benevento ha ottenuto una promozione a suon di record. La gavetta insomma, fa parte anche del percorso in panchina di Pippo. L’aspetto negativo di questo nome è che Inzaghi ha sempre alternato momenti di alti e bassi ovunque sia stato, e l’unica esperienza in cui ha effettivamente inciso è stata appunto quella di Benevento, dove però, l’anno successivo in Serie A, ha buttato una salvezza che a metà campionato sembrava quasi cosa fatta.
Inizia il giro dei papabili per la panchina friulana quindi, vedremo che sorprese ci riserverà il mercato anche su questo fronte.