Parlano i numeri: è un anno di transizione ma con possibili sorprese nel finale di stagione

Mancano ancora dieci giornate alla conclusione del campionato. Tante, con la possibilità per l'Udinese di chiudere nel migliore dei modi la stagione. Eppure si può anche già tracciare un primo bilancio analizzando le statistiche e confrontando i numeri di questa annata con le altre precedenti. Prendiamo in considerazione gli anni post Calciopoli, un triste spartiacque per il calcio italiano: l’attuale Udinese, dati alla mano, è solamente la sesta se si considerano i piazzamenti della formazione friulana alla 28esima giornata in questo ultimo decennio. Per offrire un termine di paragone più concreto si deve risalire alle stagioni 2006/07, quando la squadra all’epoca in mano ad Alberto Malesani, si trovava in decima posizione (poi mantenuta a fine anno), 2009/10 con l’ultima formazione friulana di Pasquale Marino, impelagata in piena lotta per la salvezza e confinata addirittura al sedicesimo posto (di poco migliorato) e 2013/14 con il quattordicesimo posto dell'ultima banda Guidolin. Confronti che da una parte non possono certamente far sorridere se si pensa alle posizioni in classifica tutt'altro che entusiasmanti ma dall'altra possono regalare un po’ di speranza se si considera che annate così difficoltose coincidono con la fine di un ciclo e con l’avvio di una nuova importante fase. Quindi questo campionato rientra tranquillamente nel novero delle stagioni di transizione.

Un altro dato che può far ben sperare i tifosi friulani per il finale di campionato è il fatto che in questi ultimi dieci anni l’Udinese ha sempre migliorato il piazzamento occupato dopo la ventottesima giornata (ad eccezione della compagine friulana gestita da Malesani). Dunque probabilmente la stagione non si chiuderà senza guizzi ed è lecito attendersi ancora ottime prove dai friulani. La top ten, raggiunta in ben 7 delle ultime nove stagioni, è decisamente alla portata. Già da Genova potrebbe scattare la riscossa bianconera.