Pallacanestro Trieste-Apu Udine, le 3 cose che il derby ci ha detto sui bianconeri
È stato un derby vivo, intenso, fisico ma corretto. Bello. Un mix di emozioni dove alla fine ha vinto il maggior talento di Trieste e l'esperienza in questo tipo di partite dei padroni di casa. Udine però ha lottato e per quasi tutta la gara è rimasta in testa, salvo poi cedere nel finale. 0-4 è lo score dei bianconeri in classifica ma poco ha a che fare con quanto visto in campo, anzi il derby ha lasciato 3 certezze per il proseguo della stagione dei friulani.
1) Questa squadra al completo sarà un'altra Apu. Contro Trieste per la prima volta in campionato coach Vertemati ha avuto a disposizione tutti i dieci giocatori scelti in estate (con Dawkins però ancora a minutaggio ridotto per non sovraccaricare la caviglia) ma mai Udine ha mal figurato nonostante la differenza - sulla carta - con roster più di prestigio e costosi. Questa squadra funziona se tutti sono arruolabili e qui si arriva al secondo punto.
2) I risultati arriveranno attraverso il gioco corale. Prendiamo come esempio le vittorie di Bologna e Trieste contro i friulani. Entrambe sofferte, entrambe decise nel finale grazie alle giocate di singoli "di altra categoria" (Edwards e Toscano-Anderson). Di fronte, un'Apu che ha lottato come un gruppo, con un gioco corale tipico dell'idea di Vertemati ma evoluto rispetto alla Serie A2. Ogni gara c'è un protagonista diverso e ogni coach dopo aver affrontato Udine dice la stessa cosa: "Questa squadra gioca bene, saranno tosti da battere per tutto il campionato". Non sarà un caso no?
3) Il pacchetto italiani ha risposto sempre presente. Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla validità del pacchetto italiani, beh ora Mirza, Matteo, Iris e Andrea li hanno polverizzati partita dopo partita. Prestazione dopo prestazione. I 21 punti di Alibegovic contro Brescia, il parzialone di Ikangi nel secondo quarto al PalaRubini ma anche la spensieratezza di Calzavara contro la Virtus o la solidità di Da Ros a Reggio Emilia: tutti esempi di un gruppo azzurro che riesce a supportare e - in alcuni casi - anche a trascinare gli stranieri.
Un mix di certezze che fanno rimanere fiducioso coach Vertemati. Ora Sassari, poi Venezia, Cantù, Tortona e Varese per chiudere un novembre dopo il quale l'Apu Udine (salvo sorprese in negativo) dovrebbe avere certamente una classifica migliore.