Non c'è nulla di nuovo, ormai siamo abituati a queste figure
Vedere l'Udinese prendere quattro pirus a Marassi non è stata per me una cosa inaspettata. L'avevo scritto nel mio commento di ieri mattina che contro la Samp sarebbe stata la solita solfa. L'Udinese è questa roba qua ormai da anni. Di magre figure ne abbiamo rimediate svariate negli ultimi cinque campionati, tanto che ormai più di qualcuno di noi s'è preso perfino l'abitudine.
Prestazione indegna (rigori a parte). I bianconeri non sono scesi in campo, non ci hanno messo un pizzico di voglia (non parlo dei singoli perché tanto è inutile). Ma anche questa non è affatto una novità. Ditemi, salvo rari casi, quando l'Udinese ha dimostrato di essere veramente una squadra con la S maiuscola. Rare eccezioni. Questo è il trend, questo è il progetto voluto da una società che come obiettivo ha quello di restare in A spendendo il mimino indispensabile e sperando di piazzare qualche plusvalenza. E anche quest'anno riuscirà a centrare molto probabilmente entrambi gli obiettivi. Giocare sperando che qualcuno faccia peggio (Chievo, Frosinone, Bologna ed Empoli ci stanno riuscendo) e vendere quel poco di buono che c'è (De Paul ha già firmato con l'Inter).
Se il modo di fare è questo, se non c'è una vera costruzione di un progetto, se si naviga a vista risultati così sono stati, sono e saranno nient'altro che la normalità. E' così. Ho sentito le parole di Pradè: "Con il mercato siamo a posto così, abbiamo fatto già tanto". Se per la società il tanto è Okaka e l'altro girati gratis da Londra e l'arrivo della riserva di Danilo a Bologna cosa vogliamo pretendere? La Samp, che già aveva Quagliarella, nel suo motore a gennaio ci ha aggiunto Gabbiadini. Questione di ambizioni e non ditemi che Ferrero è più ricco dei Pozzo, non che voglia fare i conti in tasca a nessuno.
Adesso la squadra andrà in ritiro, poi si dirà di voler cambiare pagina, di non voler deludere i tifosi nella partita in casa ecc. ecc., una ruota che gira da anni. Sempre i soliti errori e le solite scuse.
Quello che mi fa più tristezza è che un calcio vissuto così non fa nient'altro che uccidere la passione dei tifosi. In molti ieri erano sugli spalti di Marassi, dopo essersi fatti la traversata fino a Genova, sono usciti prima, schifati da questo pietoso risultato. Ecco, questa è la morte di tutto, se anche gli irriducibili ci rinunciano.
Abbiamo toccato il fondo? Lo pensavo l'anno scorso dopo Crotone. Ora penso che questo sia il solito tran tran perché più di così questa squadra non sa fare e la dirigenza non vuole fare.
La B? Io mi sento già da anni retrocesso.