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Niente match point per l'Apu ko d1ts a Scafati, mercoledì al Carnera bella per la finale

di Valerio Morelli

Annullato venerdì il primo match point in favore dell'Old Wild West Apu Udine per andare in finale play-off promozione in serie A nel tabellone Oro dell'A2, in gara4 di semifinale a Scafati  l'Oww (Antonutti 21 punti+7 rimbalzi per 27 di valutazione, Mian 16, Amato 14, Foulland 13 rimbalzi) ha perso 82-79 (23-18, 40-31, 61-52, 73-73) al supplementare rimandando tutto alla bella mercoledì 16 giugno, alle 20.45, al Carnera in cui riparte da 2-2 con la Givova (Gaines 20, Thomas 14, Sergio 14+8 rimbalzi per 22 di valutazione, Benvenuti 11) in una sorta di tie break, botta e risposta tennistico che forza le sfide equilibrate. In 48 ore la squadra di coach Matteo Boniciolli si è ritrovata dopo il secondo e più pesante rovescio stagionale contro i salernitani, sempre in trasferta: 93-70 in gara3 di semifinale dopo l'86-80 al palaMangano a fine girone bianco di seconda fase. Gli uomini del collega Alessandro Finelli si erano così rifatti del primo e ruvido impatto avuto la vigilia di Pasqua in semifinale di coppa Italia con gli udinesi vittoriosi per 72-51, mentre tutti gli altri successi friulani al palasport dei Rizzi sono stati più contenuti: 88-83 a fine andata del girone bianco, 96-91 in gara1 e 85-79 in gara2 di semifinale. Non è bastato, però, portare i padroni di casa all'overtime fallendo i tiri per la finale sia a fine regolamentari sia prima dsel 45'.

Nei play-off gli scarti contano zero e basta resettare da una gara all'altra per cambiare registro, ma ciò vale tanto per i vinti quanto per i vincitori. Soprattutto in capitan Michele Antonutti, ma anche in Andrea Amato e Fabio Mian è scattata la molla dell'orgoglio di rifarsi dopo una prova in cui erano stati in partita solo per i primi 10 minuti (21-20), i padroni di casa si sono forse sentiti un po' troppo forti dopo il +23 in gara3. Appagati no perché avevano una serie da rimettere in pari pena l'eliminazione, ma sono stati un po' meno intensi, mentre gli ospiti lo sono stati più di venerdì scorso anche se di riserva avevano da giocarsi la carta della bella al Carnera. L'effetto scarto è stata un'arma a doppio taglio, che ha ferito di più chi pensava di avere il coltello dalla parte del manico. Qualcosa d'altro, oltre che giocare sulla psicologia del +23 o -23 come forse già nel finale di gara3, è stato fatto. Evocati dal dt e senior assistant Alberto Martelossi, gli americani avversari Charles Thomas e Frank Gaines si erano destreggiati da par loro in gara3, in particolare il secondo tornato con 22 punti alla media in A con Cantù per 28 di valutazione dopo il -14 in gara2 a Udine. Giornata scafatese che si era combinata con lo zero in valutazione della coppia statunitense bianconera formata da Nana Foulland (6) e Dominique Johnson (-6), autore solo di una tripla nell'iniziale 4-3 e non nuovo, purtroppo, a prove improduttive in questi play-off come soprattutto in gara1 (-11) dei quarti di finale contro Trapani. Gaines si è ripetuto con un ventello tondo in gara4, mentre DJ - che ha fallito anche i tiri della possibile vittoria prima del supplementare e alla fine dell'overtime - e Foulland - che peraltro ha preso 13 rimbalzi - hanno segnato 14 punti in due al pari di Thomas da solo.

E' stato trovato piuttosto un rimedio ai quintetti All Italia di Finelli che in gara3 aveva indirizzato la partita con Tommaso Marino, Riccardo Rossato, Bernardo Mussi, Valerio Cucci e Lorenzo Benvenuti. Schierati a inizio secondo quarto, gli avevano regalato il primo vantaggio in doppia cifra sul 34-24 al 15', mai più mollato dalla Givova sino a un massimo di +26 (93-67) limato nelle battute finali. Il coach dei salernitani e la sua ala grande Cucci, che forse ha intimidito DJ già a fine gara2 al Carnera dopo essere stato dileggiato dal pubblico assieme a Luigi Sergio in gara1, si aspettavano qualcosa di diverso da Udine non solo nell'approccio alla gara, ma anche sul piano tattico. Forse ricordavano e temevano ancora la difesa triangolo e due dell'Oww contro cui si erano incartati in Coppa a Cervia, mentre nei play-off stanno avendo dividendi dal ricorso alla zona e avevano vinto venerdì proprio nel secondo quarto la battaglia delle zone contrapposte. Lo stratega Boniciolli, un capo tribù nel gestire le cose di casa sua, nel relazionarsi con gli avversari e con l'ambiente, da profondo conoscitore delle alchimie da play-off di sicuro aveva qualcosa in serbo. Una grossa mano gli è arrivata da Antonutti, che sta giocando infiltrato al piede per il quale si è temuta una microfrattura da stress. Il capitano ha deciso di non abbandonare la nave. Non è partito in quintetto, ma è stato l'uomo partita per l'Oww. In rosa è rinetrato comunque l'under Joseph Mobio al posto dell'altro Lodovico Deangeli. C'è stato un riassetto del quintetto base con l'ingresso del nuovo arrivato Fabio Mian, preferito sull'ultimo mercato a due centri quali Marco Cusin e Simone Zanotti che pure erano stati contattati per un rinforzo solo. Ha pagato nella seconda metà gara, così come il più limitato impiego di Amato. 

Svanito il 3-0 dopo i due successi interni, ora all'Apu hanno avuto la gara5 che profetizzavano, ma sono andati a unpasso dalla qualificazione alla finale per 3-1 come a Trapani nei quarti per la semifinale. Con Napoli già in finale dopo avere lasciato a secco Ferrara in semifinale così come Pistoia nei quarti, il rischio alla bella sarà che pure nel tabellone Oro ci sia poi in finale un derby regionale, campano, con Scafati. C'è già, infatti, quello piemontese nel tabellone Argento. E' fra Torino, già qualificata per 3-0 su Verona e prima su Mantova, e Tortona che, dopo il 3-2 su Ravenna, ieri si è sudata per 3-1 la finale battendo di nuovo per mezzo canestro (69-70) a Roma l'Eurobasket, che ha giocato i play-off senza l'americano Roberto Gallinat infortunatosi in gara1 dei quarti contro Forlì e non più sostituibile.             


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