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Muriel a tutto campo: "Sono al 70%, punto ai dieci gol. I sogni? Mondiale e Pallone d'Oro"

di Federica Zille

Sarà Luis Muriel - anzi, come precisa l'interessato, si pronuncia Murièl - l'ospite di stasera negli studi di Udinese Channel. Il colombiano sta ritrovando la condizione dopo l'infortunio che l'ha tenuto lontano dai campi per tre mesi, andando sempre a segno nelle ultime tre gare disputate.

Subito una battuta sulla striscia di risultati positivi messi in fila dall'Udinese: "Sono molto contento del nostro momento, questa è la strada giusta per raggiungere il nosto obiettivo. Dopo l'infortunio volevo questo, ho lavorato bene per recuperare, mi manca qualcosa per ritrovare la forma fisica giusta, ma lavoro tutti i giorni per arrivare al 100%: se continuamo così arriveremo lontano"

Stato di forma attuale? "Per ora sono al 70%, devo migliorare ancora"

"Prima del campionato l'obiettivo era 15 gol, dopo l'infortunio ho detto se ne facessi 10 sarebbe già una bella stagione: è questo il mio obiettivo, se poi ne faccio di più meglio"

"Ringrazio molto chi mi è stato vicino, le persone che mi hanno aiutato nel mio recupero anche durante le vacanze in Colombia, durante le quali ho lavorato: non potevo fermarmi in quella settimana, ciò che ho fatto per tornare mi ha aiutato molto nel mio recupero e ha permesso quello che ora sto facendo"

In un'intervista hai parlato di pallone d'oro, credi ancora di poterlo conquistare? "È un sogno, l'obiettivo che mi sono prefissato. Sembra esagerato, ma facendo tutto per bene posso arrivarci. Sarà difficile, è una strada lunga, ma lavorando ce la potrei fare"

"Messi non è un giocatore di questo mondo, sta facendo cose meravigliose. Mi piace molto, è uno dei migliori. Falcao ora è il centravanti numero uno al mondo, sta dimostrando tutto quello che può fare, e non lo dico perché è un mio connazionale"

"Nella mia breve carriera ho fatto diversi ruoli, in Colombia giocavo da centravanti unico, al Granada ero seconda punta, come anche a Lecce e qui a Udine. Nel futuro voglio diventare un grande campione, per farlo credo di dovermi abituare a questa posizione, dove posso fare bene"

Che ne pensi della Fiorentina vista ieri a Udine? "Credo che la Fiorentina abbia dimostrato di essere una grande squadra, quella che gioca il miglior calcio in Italia. Il duello con Cuadrado? Quando ho lanciato in avanti il pallone al momento l'ho superato, ma poco dopo l'avevo di nuovo accanto e ho pensato: ma quanto è veloce!?"

"Prima di farmi giocare con Di Natale mi avevano detto che l'Udinese non può permettersi di mettere in campo due giocatori che non lavorano, che devo ripiegare e aiutare il centrocampo. L'ho detto al mister: ho le qualità e la voglia per giocare in questo ruolo"

Ancora una battuta sull'allenatore di Castelfranco: "Il mister fa e dice cose giuste. A me ha sempre parlato con franchezza, me lo dice in faccia ciò che faccio bene o dove devo migliorare: ciò aiuta molto la mia carriera, lo ringrazio per la fiducia che mi dà e il modo migliore per farlo è fare in campo quello che mi chiede"

Il paragone con Ronaldo? "Sono contento per questo complimento, è stato il miglior giocatore al mondo e mi accontenterei di fare anche solo la metà di quello che ha fatto lui, ma la strada è molto lunga"

Un anno pieno di emozioni, diventerai anche padre: "Sì, a fine luglio-primi di agosto... ancora non si sa, ma spero tanto sarà un piccolo calciatore. Dicono che pure mio fratello sia bravo, vedremo"

Sarebbero già 600 i tifosi pronti a partire per Torino, ma potrebbero salire a 1000: "Approfitto per dire a i tifosi che è molto importante il loro sostegno, lo stadio visto contro l'Inter per noi è fondamentale, dà una motivazione extra per fare le cose bene e vincere. Spero che sia così ogni domenica, vogliamo ripagare i tifosi vincendo e regalando loro un po' di gioia"

Uno sguardo all'esordio in Sudamerica: "Dopo due anni nella primavera nel Deportivo Calì sono arrivato in prima squadra e ho segnato subito,  7 gol in 10 partite, pure una tripletta nella seconda gara: è stato un pediodo importante, mi ha fatto notare dall'Udinese. Prima ho giocato in una scuola calcio; qui ho conosciuto un allenatore che mi diceva sempre di andare in campo divertendomi ma ricordandomi le mie responsabilità. È una cosa che tengo sempre a mente"

"Voglio giocare il mondiale con la Colombia, la squadra sta facendo bene. Quando ho fatto i preliminari volevo passare il turno, tutti i giocatori vogliono arrivare in Champions, speriamo quest'anno di raggiungere i 40 punti, poi vedremo dove possiamo arrivare"

"Lecce è stata un'esperienza molto positiva a livello di crescita come giocatore e come persona, non è stato facile inserirsi nel calcio italiano, nei primi mesi ho giocato poco ma lavorando e facendomi trovare pronto sono riuscito a diventare titolare"

Ora vi aspetta la Juventus, una partita che non sembra più proibitiva: "Sarà sempre una gara dura, è una grande squadra, chiamata a vincere il campionato. Dobbiamo restare umili e concentrati per 95 minuti, solo così possiamo fare un buon risultato"

"Sono contento in Friuli, devo ringraziare la squadra per avermi portato a questo livello, per adesso non penso ad altro. Voglio fare bene in questi due anni, per poi arrivare in una squadra più grande dell'Udinese"

"Ciò che mi piace di più del Friuli è che qua uno può stare sereno sempre, si deve solo pensare a fare bene in campo. La gente, se sbagli una palla, non ti massacra, è molto tranquilla"

"In Colombia si conosceva l'Udinese come una sqaudra di metà classifica, ora è diventata una grande italiana. Ora là guardano pure le partite"


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