Milan-Udinese: l'analisi della partita
Un tempo a testa vale un pareggio per Milan e Udinese. I friulani hanno sorpreso i padroni di casa con una grande partenza: la squadra di Colantuono si è presentata con reparti molto corti e compatti, bravi a non dare spunti agli uomini di Mihajlovic. La manovra dei rossoneri si è infranta contro il muro bianconero e, appena si sono creati i presupposti, l’Udinese ha colpito in contropiede, sorprendendo la retroguardia avversaria. Non è bastata la reattività di un ottimo Donnarumma per evitare il gol di Armero, che sa tanto di beffa per quel pubblico e quel club che lo hanno scaricato, forse senza nemmeno comprenderlo pienamente. Il vantaggio ha galvanizzato gli ospiti che hanno giocato un primo tempo decisamente positivo, rischiando poco e recriminando per la gestione di alcune situazioni.
Si dice che ogni partita ha un punto di svolta. Il “turning point” del match di San Siro si è verificato nel corso del 3’ minuto della ripresa, applicando la classica legge del contrappasso calcistico: ad un gol sbagliato corrisponde una rete incassata. L’Udinese costruisce con la velocità di un imprendibile Matos l’occasione per chiudere la gara ma la conclusione di Lodi si spegne contro il corpo di uno straordinario Donnarumma; la palla schizza fuori dall’area e permette ai rossoneri di colpire in contropiede, grazie al guizzo di Niang. Il gol subìto a freddo frena l’ardore dei friulani che decidono di arretrare ed impostare la gara con maggiore accortezza. Il Milan si risveglia dal torpore e riprende a giocare, senza trovare i guizzi giusti. Solamente nell’ultimo quarto d’ora i rossoneri sfiorano il vantaggio. La traversa nega il gol a Bertolacci e la Dea Bendata decide di aiutare gli ospiti; poi serve un attento Karnezis per strappare il pareggio.
Sicuramente l’Udinese può essere soddisfatta per il risultato ottenuto su un campo difficile. Sicuramente ci sono segnali di ripresa incoraggianti rispetto alle ultime uscite. La squadra ha messo in mostra una maggiore reattività ed una grande grinta nel corso della prima fase. Manca ancora un pizzico di convinzione nei propri mezzi, come hanno sottolineato i giocatori ed il tecnico Colantuono nel dopo gara. C’è ancora tanto da fare ma la sensazione è che il lavoro sia indirizzato nella giusta direzione nonostante i tanti alti e bassi. Il tempo sarà giudice severo ed inappellabile.