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Massimo Oddo, il terzino campione del Mondo che vuole ripetersi da allenatore

di Davide Marchiol

Metabolizzato il, rocambolesco, cambio sulla panchina dell'Udinese, con l'addio a Delneri e il benvenuto a Massimo Oddo, i bianconeri si apprestano a ripartire. Il neotecnico nasce il 14 giugno 1976 a Città Sant'Angelo, un piccolo comune vicino a Pescara. Si riparte dunque da una scelta giovane, come fu per Stramaccioni e (circa) per Iachini. Sicuramente però i più conoscono il nuovo mister per la sua lunghissima carriera da calciatore. Quella da allenatore è infatti una strada che ha intrapreso da poco, per la precisione dal 2013, partendo dagli allievi del Genova. Poi il passaggio alla Primavera del Pescara e un quasi un biennio al comando della prima squadra, con l'esonero finale dopo non aver ottenuto nemmeno una vittoria sul campo in Serie A (l'unico successo arrivò a tavolino con il Sassuolo).

Carriera da calciatore

Scuola Renato Curi e Milan, Massimo Oddo inizia la sua carriera partendo dalla Serie C, dove veste le casacche di Fiorenzuola, Monza, Prato e Lecco. Nel 1998 torna poi a Monza (dove era rimasto per soli due mesi) in Serie B. Lì inizia a farsi notare a buoni livelli, collezionando 30 presenze e ben 4 gol, bottino non da poco per un terzino. Passa quindi al Napoli in comproprietà l'anno dopo, giocando 36 partite in B (con un gol) e 9 in Coppa Italia, ottenendo la promozione. Passa quindi a titolo definitivo all'Hellas Verona in Serie A. Un bienno in Veneto, con 64 presenze e 9 reti. Numeri che attirano gli occhi di una big come la Lazio. Nel 2002 quindi, complice la retrocessione dei gialloblù, passa alla squadra della capitale, dove, anno dopo anno, diventa sempre più uomo simbolo, ottenendo il posto da titolare a partire del secondo anno.

Con i biancocelesti vince la Coppa Italia del 2003-2004 e nel 2006 ne diventa capitano. Durante la militanza con la Lazio vince anche la Coppa del Mondo del 2006 in Germania. Nel gennaio 2007, dopo 172 partite e 17 gol con la Lazio, passa, per 8 milioni più il riscatto di Foggia, al Milan. In un anno e mezzo Oddo gioca in rossonero 52 partite e 2 gol, vincendo Champions League, Supercoppa Uefa e Coppa del mondo per club. Numeri importanti che attirano l'interesse del Bayern Monaco, che lo preleva in prestito per un anno. 27 gettoni tra Champions e Bundesliga, unica esperienza estera, prima di tornare a Milano. La carriera è in fase discendente e infatti tra il 2008 e il 2010 si guadagna "solo" 28 presenze nella seconda esperienza con il Diavolo, alzando comunque uno Scudetto e una Supercoppa italiana. Per l'ultima stagione della sua carriera, ovvero la 2011-2012, decide di andare a Lecce, dove viene ceduto in prestito. Gioca per 27 volte e segna anche un gol, ma alla fine la squadra sfiora solamente il miracolo con in panchina Serse Cosmi e in campo giocatori come Cuadrado e Muriel (poi il Lecce finirà in Lega Pro per lo scandalo calcioscommesse). Conlcude così la sua carriera con 516 partite giocate e 37 gol segnati con i club e 34 presenze e 1 gol con la maglia della Nazionale.

Carriera da allenatore

Appesi gli scarpini al chiodo, Oddo ottiene nel 2013 l'abilitazione per allenare e come primo incarico va ad occupare la panchina degli allievi del Genoa. Il 28 luglio 2014 viene chiamato dal presidente Sebastiani per allenare la Primavera del Pescara. Dimostra fin da subito di avere la stoffa anche per gestire una squadra e nel maggio 2015, quando manca una sola giornata alla fine del campionato di Serie B, viene messo ad allenare la prima squadra del Pescara, al posto dell'esonerato Baroni. Vince la sfida dell'ultima giornata contro il Livorno, ottenendo il settimo posto e i Play-Off, dove arriva fino in finale. Contro il Bologna doppio pareggio per 0-0 e 1-1, con i felsinei che quindi vincono per il miglior piazzamento. Nel campionato cadetto 2015-2016 ottiene il quarto posto, con 21 vittorie, 9 pareggi e 12 sconfitte, con 69 gol fatti e 52 subiti. Ai Play-Off batte Novara e Trapani, ottenendo la promozione. L'anno dopo in Serie A il Pescara cede diversi perni della propria squadra, non rimpiazzandoli adeguatamente. In ventiquattro giornate dunque ottiene 17 sconfitte, 6 pareggi e 1 vittoria (a tavolino con il Sassuolo), finendo con l'essere esonerato dopo il 5-3 a Torino contro i granata. Ora l'esperienza ad Udine, dove la società vuole che Oddo, che ha firmato un contratto di un anno con opzione per il secondo, ottenga fin da subito punti pesanti, per programmare staccarsi dalle zone calde e programmare il futuro.


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