Marino: "Sarà un mercato fatto di scambi e prestiti, la sinergia con il Watford è per noi positiva. Gotti? La volontà è quella di proseguire insieme"
Il responsabile dell'area tecnico dell'Udinese, Pierpaolo Marino, ha parlato a Sky Sport in merito al prossimo mercato e alle cose che cambieranno dopo l'emergenza Coronavirus.
Cosa cambierà nella strategia dell'Udinese?
"Quello che cambierà per tutti. Sarà un mercato con parametri diversi, le strategie saranno altre e i prezzi caleranno. Ci saranno molti scambi e prestiti".
De Paul varrà meno di 30/35 milioni?
"Il prezzo è tirato, i 30/35 milioni li avremmo potuti prendere l'anno scorso ma non li abbiamo presi. Vedremo come sarà il mercato, siamo curiosi. L'idea è che si possa ridimensionare tutto ma in quel caso i talenti possono anche rimanere alle loro attuali squadre di appartenenza".
Il tema prestiti è all'ordine del giorno. Cosa ne pensa?
"Ogni caso fa storia a sé. Trattare il prestito di un giovane è diverso rispetto a quello di un giocatore titolare in Serie A. Non si possono comunque ritesserare, quindi i giocatori resterebbero fermi fino a settembre, dallo scorso marzo. Non so in quanti possano concedersi questo lusso. Ci sono avvocati pronti ad agire per la tutela dei giocatori. Quelli a scadenza sono un problema grosso e mi aspetto qualche causa. Non possiamo imporre a un giocatore di prolungare un contratto scaduto. Non escludo che qualche tesserato non si accordi per restare".
Gotti resterà sulla panchina dell'Udinese?
"Abbiamo un grande feeling, lo abbiamo convinto a diventare un primo allenatore. Al raggiungimento degli obiettivi parleremo del futuro ma la volontà è quella di proseguire insieme. La stima è reciproca, non ci saranno problemi".
Come valuta la sinergia con il Watford, con i Pozzo proprietari di entrambi i club?
"Sul mercato è un grosso vantaggio, vedi Okaka e Sema che non saremmo riusciti a prendere senza il Watford. Pussetto ha fatto il percorso inverso e questo è un perfetto interscambio. Da direttore sportivo vedo solo aspetti positivi".
Che mercato si immagina?
"Sono nato con il mercato che durava 15 giorni e le squadre in due settimane dovevano programmare tutto. Io sono a favore di un mercato corto e credo che il prossimo durerà soltanto un mese".
Come si immagina la ripresa?
"Alla variabile dei tre mesi senza allenamenti e quella di giocare ogni tre giorni si aggiunge anche quella dei possibili infortuni. Sono variabili folli in quella che sarà una roulette russa".
Quanto ha perso l'Udinese?
"I danni sono ingenti dal punto di vista finanziario, ma c'è anche un danno al valore della società che è inestimabile. Cominceremo a vederlo nei prossimi mesi, ancora non sappiamo come ripartirà il calcio anche nella prossima stagione. Non ci lamentiamo perché siamo in un mondo privilegiato ma i danni sono enormi anche per il calcio. Molte società potrebbero dover cambiare".