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Lasagna, inizio no, dilemma tattico e la possibilità di rilanciarsi in azzurro

di Stefano Pontoni

Quello di Kevin Lasagna è stato un avvio di campionato davvero sottotono, per non dire proprio deprimente. 0 gol, tante occasioni sprecate, una serie di insufficienze in pagelle e qualche inevitabile panchina. Dopo l'esplosione avvenuta nel periodo post lockdown, quando sembrava essersi trasformato in un'implacabile macchina da gol, il capitano bianconero è di nuovo imploso su se stesso. 

Cosa c'è che non va? Quali sono le ragioni di questo (ennesimo?) momento no?

Possiamo parlare senza dubbio di un problema tattico. Che Lasagna non si senta a suo agio nel ruolo che gli ha ritagliato Gotti appare abbastanza scontato. Mal digerisce il dover giocare spesso spalle alla porta, soffre quando non ha la possibilità di attaccare gli spazi. Non a caso il meglio (parentesi della scorsa estate a parte) lo fece vedere in coppia con Maxi Lopez. L'argentino, gli portava via sempre l'uomo, lui si inseriva alle sue spalle in velocità diventando praticamente imprendibile per le difese avversarie. Un gioco che è riuscito, purtroppo, soltanto a tratti con Okaka.

In un ipotetico 4-2-3-1, poi, dove può giocare? Non di certo da prima punta, non è quell'attaccante che difende il pallone e fa salire la squadra. Da esterno? Io, largo a destra, ce lo vedrei benissimo. Ha esplosività e polmoni per farsi tutta la fascia. Vero che a 28 anni è un giocatore fatto e finito ma perché non reinventarsi? Perché non mettersi in discussione? Lo vedo più lì che al centro dell'attacco. 

Molti dicono però che la tattica centri fino ad un certo punto, che il problema stia altrove, nella testa più che nei piedi. Ragazzo troppo per bene il buon Kevin, uno che ci sta male quando le cose non gli girano, che sente, forse anche troppo, il peso delle responsabilità. L'anno scorso il lavoro con il mental coach aveva dato i suoi frutti? Penso sia un po' aria fritta. A quei livelli a fare la differenza è altro. Mi piace la sua voglia, il suo dare sempre tutto, quello che mi aspetto è maggiore carattere, maggiore determinazione. Se le cose non vanno bisogna farle in qualche modo andare lo stesso. Basta un gol per sbloccarsi, per dare inizio ad un altro campionato. 

Ora la Nazionale può rappresentare l'occasione migliore per ritrovare entusiasmo. Contro l'Estonia, a quanto trapela, dovrebbe trovare una maglia da titolare. Mi auguro che l'azzurro gli dia quella scossa per tornare ad essere un giocatore importante anche a Udine. 


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