.

Lasagna chiama, Velazquez risponderà? Barak e Teodorczyk scalpitano

di Davide Marchiol

"Dobbiamo migliorare nella fase offensiva. Preferirei giocare con un’altra punta accanto o, almeno, con un trequartista. Uno con cui scambiare la palla. Perché in due contro tre qualcosa la fai, da solo è decisamente più dura. Comunque io faccio quel che decide l’allenatore. L’importante è che riprendiamo a fare punti. Perché quelli ci servono. Anche col Napoli. In casa giochiamo noi. Dobbiamo provarci". Firmato Kevin Lasagna, fresco di esordio in azzurro con assist. Una chiara richiesta di aiuto a Velazquez da parte di KL15, che non si nasconde più e chiede un compagno di reparto, pensiero che è venuto anche a tant altri,i tra addetti ai lavori e tifosi, durante questo avvio di campionato. Nonostante l'ex Carpi infatti abbia fallito circa cinque nitide palle gol, che avrebbero potuto rendere il suo fino ad ora magro bottino di una sola rete un po' più consistente, non si può negare che Lasagna sembri molto isolato, più un mezzo per creare spazi agli esterni che per effettivamente andare a rete.

La domanda quindi ora sorge spontanea, cosa farà Velazquez? Il tecnico nel suo recente passato raramente si è discostato dai moduli che prevedono la punta singola, perchè la sua filosofia di gioco, e l'abbiamo ormai capito, prevede un giro palla veloce e la creazione di spazi per le incursioni degli esterni. Non a caso 6 degli 8 gol segnati sono arrivati dalle ali (4 De Paul, 1 Pussetto e 1 Machis). Per effettivamente rispondere al bisogno di Lasagna, Velazquez dovrebbe o spostarlo, mettendolo sulla fascia, o pensare a un cambio di schema. La prima opzione sembra abbastanza forzata, anche perchè Lasagna ala sinistra lo abbiamo già visto e, a parte correre, può combinare un po' poco, come ebbe modo di vedere in prima persona anche mister Delneri l'anno scorso. Dunque, nel caso in cui anche lo spagnolo senta effettivamente il problema, bisogna avvicinare un giocatore a Kevin, cambiando leggermente il modulo base.

L'unico modulo che preveda sia degli esterni che due punte è fondamentalmente il 4-4-2, visto brevemente in qualche amichevole, ma, andando oltre agli schemi, visto che non siamo allenatori, concentriamoci su chi effettivamente potrebbe dare una mano a Lasagna là davanti. Accentrare uno tra De Paul, Pussetto e Machis sarebbe una forzatura, visto che basano il loro gioco sugli spazi aperti e vederli fraseggiare nello stretto non sarebbe probabilmente un bel vedere. Un'ipotesi un po' fantasiosa potrebbe essere l'inserimento di Barak, riportando alla fine quel 4-2-3-1 visto nelle primissime partite firmate Velazquez. Il ceco a inizio campionato è parso indietro di condizione e adesso è reduce da un infortunio. Contro la Juventus lo abbiamo rivisto trequartista e ha centrato un palo, che sapeva un po' di "ok, voglio tornare ai miei livelli ora". Quindi Tony sarebbe forse quella via di mezzo tra un compagno di reparto per Lasagna e la filosofia di Velazquez.

Restano Vizeu e Teodorczyk. Il brasiliano sembra ancora decisamente acerbo, la scarsa cattiveria messa in mostra nei minuti con la Lazio (quella palla non calciata al 94' grida ancora vendetta) ne è una dimostrazione, quindi probabilmente ha bisogno di ancora qualche mese di adattamento a quello che per lui è un altro mondo. Il vero punto di domanda è il polacco. Il suo curriculum e le sue qualità non si discutono, così come l'importante investimento fatto dall'Udinese per averlo. Lukasz però sembra ancora un corpo estraneo nel campionato italiano, a parte la grinta e lo fare a spallate si è visto infatti poco altro. Per farlo ambientare servirebbe farlo giocare e le sue caratteristiche sarebbero in teoria complementari a quelle di Lasagna in un 4-4-2. Quale soluzione dunque per aiutare Kevin? A Velazquez l'ardua sentenza.


Altre notizie