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La punta ora è un rebus

di Davide Marchiol

L’Udinese sul mercato si sta muovendo cercando di comprare e spostare pedine nel più breve tempo possibile, in modo che il 6 luglio Delneri si ritrovi già un gruppo base solido da cui partire e per poter lasciare a lui le ultime scelte. Trovato il secondo portiere (Bizzarri è ufficiale), a breve dovrebbe essere ufficiale anche la riserva di Samir (e, perché no, il titolare della fascia sinistra in poco tempo), ovvero Pezzella. Il Palermo ha infatti alla fine ceduto alla corte friulana e ha lasciato partire il ragazzo. Da registrare poi l’arrivo dei giovanissimi Velasquez e Ingelsson, che vanno nel gruppone di talenti a disposizione del tecnico. Suo il compito di fare una cernita, tra chi mandare a farsi le ossa altrove e chi invece tenere, per provarne il lancio già in questa stagione. In tutto questo però manca attualmente il pezzo più importante, ovvero il centroavanti, fondamentale in qualsiasi squadra e soprattutto in quelle allenate da Delneri, che ha sempre usato una punta di peso, nelle squadre dove il suo lavoro ha portato a dei risultati concreti. L’addio di Duvàn Zapata era preannunciato, dato che il ragazzo era in prestito, ma trovare una punta da doppia cifra in questo folle mercato, alle cifre spendibili dall’Udinese (anche con l’eventuale aiuto del Watford), non è per nulla semplice. Tanti i nomi fatti in queste settimane, ma per un motivo o per un altro, sono quasi tutti in realtà irraggiungibili.

È abbastanza chiaro che il budget stanziato da Pozzo per acquistare una punta di spessore sia di 10 milioni di euro. Una cifra consistente, ma che comunque non permette di poter fare operazioni lampo in stile Milan-Andrè Silva. I primi rifiuti sono arrivati dal Chievo per Inglese (anche gli scaligeri cercano una punta e difficilmente si priveranno di quella che è praticamente l’unica certezza attualmente là davanti) e dal Sassuolo per Falcinelli (gli emiliani vogliono molti più soldi). Ratificati i primi due no, c’è poi il grande nome del mese di giugno per quanto riguarda l’Udinese, ovvero Pavoletti, ma anche per lui le probabilità di un approdo in Friuli sono quasi nulle. Impossibile acquistarne il cartellino tramite un’offerta fatta di solo cash, andrebbe inserito in una trattativa per altri giocatori. Si tratterebbe di aprire alla cessione di Widmer e Meret al Napoli. Se lo svizzero non è considerato incedibile, il discorso per il portierino è diverso, con la società che vorrebbe o trattenerlo o farlo partire, ma per cifre molto consistenti e che De Laurentiis non intende assecondare. Quindi, o ci sarà qualche clamoroso cambio d’idea, o l’ex Genoa non sarà la nuova punta. Nessuna novità invece per Babacar, che sembra essere il nome italiano più fattibile, ma la Fiorentina, come quasi ormai ogni estate, è in preda alla confusione più totale sul mercato, con tutti i pilastri della rosa attuale che sembrano essere in partenza. Andare a trattare con Della Valle quindi ad oggi sembra essere cosa ardua. Nestorovski non è mai stato un obiettivo. Resta dunque Duvàn Zapata, per quello che sarebbe un ritorno, ma anche qui bisogna sedersi al tavolo delle trattative con i partenopei, che vogliono per il “Panteròn” una cifra ancora non molto chiara, ma superiore ai 15 milioni di euro. Non solo, il colombiano è stato scelto dal Torino per sostituire Belotti in caso di una sua, probabilissima, cessione e Cairo, con la cessione del “Gallo”, avrebbe mezzi economici molto più consistenti dell’Udinese per convincere il buon Duvàn a sposare la causa granata.

Sembra proprio dunque che la tanto attesa punta non arriverà dal mercato italiano. Che fare dunque? Si sta sondando il mercato europeo e sudamericano, ma non è che la situazione migliori di molto. Il River Plate in questo momento ha due punte molto interessanti, come Driussi e Alario. A Pozzo attualmente piace in particolare quest’ultimo, ma ci sono ben tre problemi: 1) il costo del cartellino, per lui il River chiede infatti 18 milioni; 2) l’agente del ragazzo ha detto che l’intenzione è quella di trasferirsi in Europa solo a dicembre, per aiutare il club, ancora nel mezzo delle competizioni; 3) Alario (esattamente come Driussi) è uno dei nomi usciti nell’ultimo caso di doping scoppiato in Sudamerica, potrebbe risolversi, come sembra, in un nulla di fatto, ma, se invece ci dovesse essere una squalifica, ecco che il castello di carte crollerebbe improvvisamente. Si va dunque dall’altra grande squadra dell’Argentina, ovvero il Boca. Gli Xeneizes hanno in rosa una punta come Diego Benedetto, 27 anni e autore di 14 gol in 19 partite. Una media di una rete ogni cento minuti. Il nome inizia a far gola a molti. Infatti oltre all’Udinese su di lui ci sarebbero gli occhi di Genoa, Roma e Siviglia. Quando c’è tanta concorrenza è sempre difficile chiudere le trattative, quindi anche questo è un nome a cui sarà difficile arrivare. Per quanto riguarda l’Europa, fino ad ora l’unico nome fatto è quello di Diedhiou, che però è sfumato. Proprio in queste ore infatti il senegalese sta ultimando il suo passaggio al Bristol City, andando a firmare un contratto quadriennale. Quindi? L’attaccante è un rebus, toccherà a Gino Pozzo tirare fuori il nome a sorpresa, o magari la modalità a sorpresa, andando a comprare qualche giocatore di spessore magari in prestito, come fatto per Duvàn Zapata, anche se il desiderio stavolta sarebbe quello di mettere un giocatore importante sotto contratto definitivamente. Rimarrebbe la soluzione interna, con il Watford di Marco Silva che non sembra puntare molto su Okaka. Il Watford è infatti a sua volta alla ricerca di una punta. Non è da escludere completamente che alla fine dunque la soluzione si trovi in casa, anche perché l’ex Roma ha un fisico simile a quello di Zapata ed è alla ricerca di riscatto dopo aver perso la Nazionale con il suo trasferimento in Inghilterra. Tutto bloccato dunque, servirà ancora un po’ per avere il nome della punta dell’Udinese 2017/2018.


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