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La leggenda dell'Udinese Zico: "Il popolo di Udine non uscirà mai dal mio cuore"

di Alessandro Di Lenarda

L'intero mondo del calcio friulano è in festa per aver riaccolto il più grande dei suoi idoli. Arthur Antunes Coimbra, a tutti noto come Zico, è tornato a Udine per far visita all'Udinese Club di Orsaria a lui dedicato e partecipare al quarantesimo compleanno del sodalizio. Nel pomeriggio di mercoledì 4 giugno, presso la sede stessa del club, si è tenuta una conferenza stampa con protagonista il fuoriclasse brasiliano. Queste le sue parole: "Tornare qua è emozionante. E’ sempre una felicità sapere che dopo 40 anni si mantiene questo tipo di rapporto. Ho vissuto solo due anni a Udine ma ho fatto tante amicizie indimenticabili. Sono pochi i giocatori al mondo che hanno un gruppo di tifosi fedeli come qui. Ci sono stati momenti importantissimi della mia vita in Friuli. Ho tanti amici, comunichiamo ogni volta ed è sempre soddisfacente venire qui. Tante volte il club di Orsaria mi ha raggiunto in Brasile in momento importanti della mia vita, è venuto a casa mia. Qui sono stato solo due anni, i tifosi potevano dimenticarmi ma non è stato così. Ho il popolo di Udine nel mio cuore e da lì non uscirà mai. Avrei voluto rimanere di più ma sono accadute delle cose fuori. Purtroppo il progetto si è interrotto, ma finchè sono rimasto qui ho dato il mio meglio e ho fatto di tutto per fare la gente felice. Nel mondo di oggi è difficile trovare un legame così tra giocatori e tifosi. Io appartengo a un’altra generazione, non posso perdere la libertà di fare quello che voglio e che mi piace. Ora le persone famose prendono gli aerei privati, vanno in giro scortati. E’ un altro mondo. Io sono venuto all’Udinese dopo aver già fatto dieci anni da professionista. Quando arrivai l’Udinese aveva un progetto. Eravamo in terza posizione fino all’inizio del girone di ritorno. Eravamo una squadra che gli altri temevano. Il secondo anno sono stati venduti diversi giocatori, siamo rimasti in pochi. Io non mi pento della decisione che ho preso di venire all’Udinese".

Poi una considerazione sul mondo del calcio di oggi: "Guardo le partite ma non faccio comparazioni. Il concetto del calcio è sempre quello, oggi si fa di tutto per sbagliare. Non mi piace quelli che giocano davanti alla propria area, tra difensori e portiere. Ne va anche del cuore dei tifosi. Il pallone deve stare lontano dalla propria area. Ora i giocatori finiscono allenamento e vanno a casa, sbagliano le cose semplici del gioco. Oggi il calcio è più tattico, il mondo è diverso. Oggi tanta gente va allo stadio per fare i selfie più che per guardare il calcio o la partita. Pochi gol su punizioni ora? Gli arbitri non mettono la barriera alla giusta distanza e ci si allena poco su quel fondamentale. Con la distanza giusta la palla può andare dentro. La difficoltà oggi è trovare la porta più che fare gol. Ho visto Rice dell'Arsenal fare due gol su punizione in Champions e tutti erano sbalorditi. Una volta era la normalità".

Non poteva ovviamente mancare un commento sull'odierna Udinese: "Non ho visto le partite, in Brasile si vedeva molto poco. Le uniche partite che hanno trasmesso l’Udinese le ha perse. In Giappone anche è difficile vederle perchè le trasmettono alle 4 di mattina. L’ultima Udinese che mi piaceva era quella con Di Natale e Quagliarella. Mi piaceva D’Agostino a centrocampo. Anche l’Udinese di Zaccheroni era molto forte". Sul possibile passaggio di proprietà a un fondo americano: "L'importante nel mondo del calcio è saper gestire gli obiettivi. Bisogna capire quali sono i programmi. In Brasile ci sono molti fondi che operano nel calcio. In Italia ci sono il Milan, l'Inter, il Genoa, il Verona. Anche in Giappone ci sono realtà del genere. L'importante è capire cosa vorranno fare. Magari vogliono lottare per lo Scudetto".

Da brasiliano, Zico ha poi espresso il suo entusiasmo per l'arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina verdeoro: "Noi brasiliani siamo molto contenti. Per me è un grande allenatore. Se bisognava portare uno straniero il migliore era lui. Lui conosce il calcio brasiliano e i calciatori. Ha vinto campionati e Champions con calciatori brasiliani. Spero che possa portarci felicità". Infine un commento sull'utilizzo del VAR: "Sono favorevole ma dovrebbe essere come in Inghilterra dove in poco tempo decidono tutto. I calciatori che si avvicinano all’arbitro dovrebbero subito venire espulsi. Per andare a un Mondiale fai quattro anni di lavoro, poi perdi la qualificazione per un gol di mano o per una palla non entrata. Il Var serve per eliminare queste situazioni. Cambierei la regola del fuorigioco, tutto il corpo deve essere davanti. Non può essere fuorigioco se sei di poco avanti".


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