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L'Udinese non può più scherzare, con la Roma servono segnali di risveglio

di Diego Cristiani

È stato un avvio di campionato abbastanza traumatico quello dell'Udinese. I bianconeri dopo la buona prestazione contro l'Hellas Verona sono stati battuti agilmente dallo Spezia neopromosso e che in campo presentava una squadra sostanzialmente invariata rispetto alla Serie B. Sconfitta mal digerita da tanti, soprattutto dai tifosi, che allo stadio si sono ammutoliti dopo il primo gol di Galabinov. Se è vero che ci sono stati tanti infortuni a limitare la rosa, se è anche vero che i liguri avevano per forza meccanismi più oliati delle zebrette, bisogna riconoscere che i friulani le chance per far sì che il punteggio in classifica fosse diverso dallo zero le hanno avute. Okaka e Lasagna infatti sono i veri tasti dolenti di queste due settimane. Adesso avranno (uno dei due probabilmente subentrerà dalla panchina per far spazio a Nestorovski) un'altra chance per riscattarsi, altrimenti durante la pausa per le nazionali diverse cose potrebbero cambiare.

Contro la Roma infatti sono attesi segnali di risveglio, questa partita sarà giocata col classico 3-5-2 ancora una volta, per dare ai giocatori fino ad ora finiti nel mirino di far vedere che i giudizi sono affrettati. Se però i giallorossi dovessero invece costringere i friulani alla terza sconfitta consecutiva, allora Gotti può seriamente pensare ad alcune variazioni. Quella più ovvia è l'utilizzo del tridente. L'arrivo di Pereyra infatti porta a diverse soluzioni, anche a quella di un 4-2-3-1 di spagnoleggiante memoria. Non solo, dovesse concretizzarsi il ritorno di Pussetto ci sarebbe un altro giocatore adatto a questi schemi. Questo porterebbe ad alcune esclusioni eccellenti là davanti, con Okaka e Lasagna che a quel punto sarebbero seriamente a rischio panchina. Se vorranno provare a far cambiare idea allo staff tecnico oggi dovranno mettercela tutta e forse dare anche qualcosa in più del 100%.

Di fronte infatti c'è la banda di Fonseca, una squadra che ha avuto una partenza turbolenta con il 3-0 a tavolino contro l'Hellas Verona e che si è parzialmente riscattata contro la Juventus, con un 2-2 finale che ha comunque lasciato un pochino di amaro in bocca per come si era messa la partita. I giallorossi quindi vogliono ora completare l'opera con una vittoria convincente e vogliono farlo a Udine, per poter lavorare al meglio durante la pausa per le nazionali, permettendo così al tecnico (che non ha ancora convinto del tutto la nuova dirigenza) di lavorare sui nuovi innesti fatti dalla proprietà americana. Un'Udinese dunque che non può permettersi un ulteriore calo di tensione, pena una sconfitta che porterebbe a diverse rivoluzioni sul rettangolo verde.


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