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L'Udinese butta via altri punti, l'ennesima rimonta dimostra le lacune caratteriali dei bianconeri

di Davide Marchiol

L'Udinese esce dal BluEnergy Stadium con un altro pareggio frutto di una rimonta subita nello spezzone finale di gara. La squadra è tornata dagli spogliatoi sotto una bordata di fischi da parte di tutto l'impianto, con tanto di piccolo confronto tra Curva e capitan Pereyra. Non esattamente il modo migliore per festeggiare l'AUC Day. Eppure la giornata sembrava, ancora una volta, partita con i migliori presupposti. Dopo una mezz'ora a ritmi non particolarmente entusiasmanti, la gara si è infatti accesa tingendosi di bianconero. Prima il quinto centro in campionato di Lucca, poi la rete del Tucu in avvio di ripresa a mettere, sulla carta, in ghiaccio il risultato.

Il problema di questa squadra però, ne abbiamo avuto l'ennesima riprova, non è tecnico, ma caratteriale. Al 58' il rosso a Payero cambia infatti totalmente la gara. Non solo l'Udinese perde il suo mastino di centrocampo, ma la squadra, prima in controllo della situazione, improvvisamente si impaurisce oltre misura. Le zebrette infatti finiscono con l'essere rinchiuse nella propria area di rigore, per non uscirne più. Gli errori grossolani di Ebosele e Kabasele sono solo l'apice di una fase finale di gara con la squadra in totale balia dei flutti portati dal Sassuolo, che vede anche due conclusioni infrangersi sui legni.

Quarta rimonta di fila dunque in casa, con gol quasi sempre nei minuti finali. Con Lecce, Atalanta, Hellas Verona e Sassuolo l'Udinese ha buttato per errori individuali o quasi ben 8 punti, quel bottino che manca per essere totalmente fuori da ogni discorso pessimistico. C'è quindi da lavorare sulla sfera mentale di questa squadra, decisamente in balia degli eventi, lo si è visto anche a Milano dove il rigore assegnato all'Inter ha mandato totalmente in bambola le zebrette. Bisogna cercare di stringere i denti, poi a gennaio, al di là di ruoli e discorsi tecnici, andranno cercati profili d'esperienza, capaci di condurre i compagni nelle difficoltà di una gara, perchè per coltivare questa qualità serve tempo e tanto, tempo che la Serie A tende a non concedere...


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