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L'ennesimo caso Jankto: voglia di dirsi addio?

di Federico Mariani

Le dichiarazioni di Jakub Jankto non sono mai banali. Hanno soprattutto il potere di creare dibattito e discussioni, spesso contestazione da parte dei tifosi. Dopo la foto con la maglia di Buffon pubblicata sui social e l’ostentata ammirazione per la Juventus, ecco una nuova uscita. Stavolta, nel mirino delle critiche del ragazzo ceco, c’è la gestione della stagione, con un particolare riferimento alla serie di sconfitte. Giusto sorvolare sulle dichiarazioni inerenti il contestato ritiro, in quanto sarebbe corretto sentire altri pareri ed altre campane. Più interessante notare lo scollamento tra la dirigenza e all’interno della società. La differenza nel modus operandi presente in casa Pozzo: «Gino Pozzo è un presidente valido e una bravissima persona. Le cose di cui sopra sono state decise dal padre Giampaolo, di cui non voglio commentare. Se avesse fatto tutto Gino Pozzo allora sarebbe stato meglio. Gino Pozzo ha aiutato tanto alla fine della stagione: dopo ogni partita e ogni allenamento provava ad aiutare la squadra». Insomma, la mancata uniformità di posizione interna all’Udinese è riscontrabile anche nelle parole del centrocampista ed è un difetto piuttosto marcato. I risultati dell’ultima disastrosa stagione dipendono anche da questo.

Piuttosto risulta preoccupante se Jankto afferma di voler partire non tanto per le prestazioni offerte sul terreno di gioco. Lascia basiti l’ipotesi di un’eventuale permanenza ad Udine dopo un messaggio inequivocabile d’addio. Peraltro “Kuba”, da diverso tempo, sta facendo capire di non gradire più la permanenza perlomeno in Friuli, ma di voler sperimentare altro. Un bisogno per certi aspetti legittimo e personale, ma allo stesso tempo lesionista nei confronti del ragazzo stesso, da tempo lontano parente del micidiale incursore ammirato sotto la gestione di Luigi Delneri, e della società, beneficiaria delle invenzioni e dei gol del giocatore. A questo punto serve una soluzione che accontenti entrambe le parti. Verosimilmente, l’idea più concreta si chiama divorzio. In alternativa, caro Jakub, urge una crescita importante e solida. Ormai, non bastano i lampi di classe mostrati qua e là durante la stagione. Ci vuole un cambio di marcia per il bene di tutti.


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