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L'atteggiamento è quello giusto, ma non si può sempre fare regali agli avversari

di Jessy Specogna

Una buona Udinese esce sconfitta dall'incontro dell' "Atleti Azzurri di Italia" di Bergamo contro un'Atalanta lanciatissima verso l'Europa che conta.

Lo si sapeva, sulla carta i bianconeri sarebbero partiti nettamente sfavoriti nel confronto con la rampante formazione di Gasperini. Tuttavia, soprattutto nel primo tempo, la squadra di Tudor non ha assolutamente sfigurato, mettendo in mostra un atteggiamento positivo e aggressivo che contro il Sassuolo, ad esempio, non si era visto. Pressing alto per cercare di stanare sul nascere le iniziative del centrocampo orobico e del Papu Gomez, l'elemento più pericoloso vista la mancanza di Ilicic, spesso seguito dai difensori bianconeri anche ben oltre la metà campo.

Nel secondo tempo, l'Udinese ha iniziato a pagare qualcosa dal punto di vista fisico e per larghi tratti è stata messa nella propria area da un' Atalanta più pimpante, con Musso miracoloso in almeno tre circostanze. Quando tuttavia sembrava che li friulani potessero essere in grado di portare a casa un punto preziosissimo in ottica salvezza, ecco la solita amnesia in fase difensiva: Sandro stende ingenuamente in area Masiello e l'arbitro Giacomelli fischia il calcio di rigore (solare), poi trasformato da De Roon. Pochi istanti dopo arriverà anche il raddoppio di Pasalic, ma di fatto la partita dell'Udinese si è interrotta con l'episodio del rigore.

L'ennesima ingenuità, ma chiamiamolo pure regalo, di questa ultima parte di stagione costata caro. Questo è infatti solamente l'ultimo, in ordine di tempo, dei doni gentilmente offerti dall'Udinese alle avversarie. La serie degli episodi è molto lunga: dal gol subito a Roma contro i giallorossi con la dormita di Samir, fino al buco di Musso contro la Lazio costato l'autogol di Sandro, passando poi per il clamoroso errore in fase di disimpegno di Ekong contro il Sassuolo fino ad arrivare a ieri e al rigore causato dall'uomo più esperto in campo. E aggiungiamoci, se vogliamo, anche il gol sbagliato da Lasagna sul finale del primo tempo, anche se li è più questione di piedi che di testa. Si poteva fare sicuramente qualcosa di più.

Tutta una serie di sbagli fatali, che hanno compromesso la classifica dell'Udinese, squadra in grado, praticamente, di farsi gol da sola. Per salvarsi e strappare quei 3-4 punti che, teoricamente, dovrebbero bastare per portare a casa l'obiettivo, i bianconeri non dovranno concedersi a ulteriori gaffe di questo genere.


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