L'analisi tattica di Udinese-Palermo
Domenica sera l’Udinese affronterà un Palermo che è uscito vittorioso dalla sfida con il Genoa. Ma al di là del risultato, la compagine siciliana ha evidenziato diversi punti deboli. Potrebbe ovviare a molti di loro acquistando Gilardino, che permetterebbe all’attacco di essere più pericoloso e far arretrare così gli avversari, ma vediamo assieme come giocano i siciliani.
DIFESA – Perché pare proprio che i rosanero abbiano evidenti problemi di lentezza dietro e anche in mezzo, probabilmente dovuti alla preparazione che un tecnico come Iachini predilige per arrivare a primavera con birra nelle gambe (vi ricorda qualcuno?). Sta di fatto, che il Palermo dietro risente molto di un pressing ben fatto e di azioni manovrate in velocità. Contro i grifoni ha evidenziato un “buco” sulla propria fascia destra. Sarebbe necessario triangolare in velocità partendo dal centrocampo. Pochi tocchi e potresti ritrovarti davanti alla porta avversaria.
CENTROCAMPO – Al centro la situazione è più complessa. Perché è vero che se presi in contropiede è facile creare superiorità numerica, rimanendo solo due dei loro uomini a difendere, ma è altrettanto vero che se non vengono pressati, se allunghi la squadra, sono pronti a ripartire con la stessa arma che maggiormente subiscono: la triangolazione veloce. Ergo, è necessario tenere bene le posizioni in campo ed “attendere” l’avversario. Provare a vincere i duelli uno contro uno a campo aperto risulta pericoloso, nella misura in cui perdere significa farsi saltare da un avversario che altrimenti non avrebbe molto possibilità di farlo. Ricordiamo poi che la forma non sarà quella vista contro il Genoa, quella di una squadra imballata. Ergo, non sottovalutiamo il loro punto forte: partire con triangolazioni veloci e verticalizzare anche sulle fasce.
ATTACCO – Perché davanti il Palermo è disposto davvero bene. Attacca con 5 uomini in linea, a volte 1+4. La caratteristica importante è che tende ad aprire la difesa avversaria, con uomini di fascia molto larghi ed eventuali inserimenti fra le ali e la punta centrale. Mirano, per scardinare le difese avversarie, a partire da qualche metro dietro la linea di difesa. Gli attaccanti hanno un buon dribbling e sono veloci in progressione. La fase difensiva dovrà rispecchiare la disposizione del Palermo. Altrimenti, sarebbe possibile far scendere maggiormente uno dei due laterali, far scalare i tre di difesa per avere una difesa a quattro “sporca” che permetta poi di sfruttare maggiormente le ripartenze e le triangolazioni fra mezzali e uomo di fascia liberato dai compiti difensivi (specie a sinistra, come abbiamo già scritto).
CALCI DA FERMO – il Palermo, almeno così sembrava contro il Genoa, difende a uomo. Diventa un problema se nell’uno contro uno hanno la meglio, ma la disposizione della difesa avversaria può essere sfruttata per fare movimenti e creare spazi per inserimenti da fuori area (per esempio Danilo può partire da più dietro).
In conclusione, il Palermo domenica scorsa ha risentito di una preparazione che ha imballato un po’ le gambe. Ha evidenziato carenze sulla fascia destra in fase difensiva, specie se infilata da triangolazioni veloci a pochi tocchi. Il centrocampo non ha particolare fantasia, ne spiccate qualità nel saltare l’uomo, se non in un suo componente, Jajalo. L’attacco invece è ben disposto, ma manca di una punta di valore che giostri i movimenti e impieghi la difesa avversaria. Così come sono lenti sui contropiede subiti, sono altrettanto veloci quando li attuano in fase offensiva. Sui calci da fermo hanno marcature molto buone, ma con qualche movimento si può liberare un uomo davanti alla porta.
Buona partita a tutti.