In un mese l'Udinese è cambiata. Oddo le ha ridato un'identità, il Paròn una guida
Quella che ha sbancato Milano è stata senza dubbio la più bella Udinese degli ultimi anni. Ordinata, compatta, letale quando si scatenava in attacco devastando le linee neroazzurre. Chapeau a Massimo Oddo che in un mese ha saputo rivoltare questa squadra come un calzino e ridarle un'identità. Cestinato il fallimentare 4-4-2 delneriano, nel quale praticamente, e lo dicono i giocatori stessi, nessuno giocava nel suo ruolo, con il 3-5-2, che tanto ricorda Guidolin, l'Udinese è tornata quella di un tempo.
Con ancora negli occhi il magico sabato di San Siro ora i bianconeri devono proiettarsi al futuro. Quello prossimo dice Napoli e Hellas, due sfide complicate ma decisamente stimolanti. Domani l'ottavo di Coppa al San Paolo, un replay del debutto di Oddo al Friuli. Il 26 novembre la spuntarono i partenopei senza grandi meriti, con l'Udinese che uscì a testa alta. A tre settimane di distanza, anche se gli uomini di Sarri sembrano essere in ripresa, tutto è cambiato e i bianconeri possono dire la loro, provando a togliersi una soddisfazione non da poco. Giocarsela, fino alla fine. Sabato poi la sfida pre natalizia contro il Verona, avversario che ha fatto piangere l'altra sponda di Milano, quella rossonera, ma che pare alla portata di questa Udinese. Una vittoria chiuderebbe un ciclo importante che rilancerebbe definitivamente l'intera stagione. L'opportunità è ghiotta, perché il treno dell'Europa, cosa che solo qualche giornata fa era un'utopia, è stato agganciato. Guardare in alto con umiltà ma senza paura, consapevoli dei delle proprie qualità. Con queste armi l'Udinese se la può giocoare con tutti.
Perché le qualità ci sono. Che non fosse una squadra da B l'abbiamo sempre detto. Barak, Jankto, De Paul, Fofana non potevano essere diventati tutto d'un tratto dei Brocchi. Andavano solo messi nelle condizioni di poter dimostrare il loro valore. Sta qui il successo di Oddo.
In chiusura un pensiero. E' tornato il Paròn e sono tornati i risultati. Non è una casualità, con Gino a Londra questa squadra aveva bisogno di un riferimento a livello societario e chi meglio di Pozzo senior poteva ricoprire questo ruolo. Fa davvero piacere rivederlo grintoso, affamato di successi e felice. Lì in spogliatoio, in mezzo ai suoi uomini a festeggiare, quello è il suo posto. Guida e riferimento, sia nel bene che nel male.
Consapevole dei suoi sbagli l'Udinese è ripartita, ora avanti così perché la salita è appena iniziata.