Il tabù del Franchi, uno spettro da scacciare con la difesa solida di Tudor
11.11.2007, Fiorentina-Udinese 1-2. I bianconeri di Marino passano in vantaggio con Quagliarella, Pazzini pareggia e poi Di Natale, sempre lui, mette il marchio sulla vittoria bianconera e sulla prima sconfitta stagionale per i viola, in una giornata funestata dalla morte di Gabriele Sandri, tifoso laziale ucciso lungo la A1. Mettendo da parte la cronaca, per i bianconeri è una data da salvare, perchè poi per almeno dodici anni non usciranno più con un risultato positivo dall'Artemio Franchi. Che sia campionato o Coppa Italia è indifferente, a vincere, anche di misura, sono sempre i gigliati. Sicuramente la sconfitta che crea più rammarico è quella del 2014, quando le zebrette di Guidolin vengono eliminate in semifinale di Coppa Italia per 2-0, dopo aver vinto al Friuli, con i tifosi che accarezzavano il sogno di una nuova finale di Coppa novant'anni dopo (circa) quella persa per 1-0 contro il Vado.
Domenica a ora di pranzo si torna a Firenze, su quel campo tabù che ha regalato solo dolori (sportivi) per 12 anni. Dopo la vittoria col Bologna non c'è forse banco di prova più duro di un campo che la fortuna ha messo come inespugnabile... almeno fino ad ora. Perchè con questi pensieri a questo punto non sarebbe neanche da presentarsi in Toscana, il contrario dei dettami di mister Igor Tudor, che ha dimostrato contro il Bologna di avere: a) la squadra dalla sua; b) le idee più chiare di quanto si potesse pensare. Contro i felsinei i 3 punti erano fondamentali e sono arrivati grazie a Okaka, l'uomo che, insieme a De Paul, l'anno scorso ci ha permesso di restare in massima categoria e che alla fine è tornato da Londra per continuare l'ottimo lavoro messo in piedi nella scorsa stagione.
Fortuna o non fortuna necessariamente contro i viola la partita andrà impostata diversamente, non ci si potrà sbilanciare come successo contro il Bologna, un po' perchè non c'è più il turno infrasettimanale a pesare sui velocisti avversari e un po' perchè i giocatori di talento della Fiorentina si chiamano Chiesa e, soprattutto, Ribery: fatti prendere d'infilata dal francese e puoi già cambiare il risultato sul tabellino. Ergo la fase difensiva ad oggi molto solida troverà nella squadra di Montella un banco di prova tostissimo. Con il ritorno di Ekong non si vedono neanche più le sbavature che ci sono state quando a guidare il terzetto dietro c'era De Maio, che non è libero di ruolo. Difesa di roccia e ribaltamenti di fronte veloci, una cosa che sembra semplice, che l'anno scorso per poco a Velazquez non riuscì, ma alla fine anche lo spagnolo fu colpito dalla maledizione del Franchi, con Benassi che nell'ultimo quarto d'ora con un gran tiro portò a casa i tre punti. Riuscirà Tudor, l'hombre vertical, a restare impassibile davanti alla sorte, a sconfiggere pronostici e cabala con la sua solidità? Domenica all'ora di pranzo ne sapremo di più.