Il ritorno a casa del guerriero Pinzi
Mai come ora si può dire che nel mondo nel calcio la riconoscenza non esiste. La gestione societaria del caso Di Natale ne è un esempio. Tutto si pensava fuorché che la carriera di Totò finisse così tristemente, praticamente da separato in casa.
La gratitudine forse non proverrà dai piani alti, ma dai tifosi sì. Chi ha l’Udinese nel cuore non dimentica gli uomini veri, prima che calciatori, che hanno contribuito a scrivere pagine di storia.
Giampiero Pinzi per i friulani non è e non sarà mai uno fra tanti. Giampiero Pinzi è quel guerriero che alza le barricate quando si ritrova a fermare un contropiede avversario e non si risparmia quando c’è da mettere il turbo e dare di più. Giampiero Pinzi è quell’uomo che si mette nei panni dei tifosi e capisce che il calcio non sarebbe lo sport più bello del mondo se non ci fosse così tanta gente sugli spalti e al seguito. Giampiero Pinzi non nega mai un sorriso ed un saluto a nessuno e ci mette la faccia quando le cose non vanno bene. Giampiero Pinzi è quel calciatore che ama e sente la maglia dell’Udinese come una seconda pelle, baciandola con sincerità e non di certo per esibizionismo. Giampiero Pinzi è l’uomo spogliatoio e il capitano, anche se non indossa ufficialmente la fascia. Giampiero Pinzi è quel ragazzino arrivato a Udine pensando forse che sarebbe stata una meta di passaggio, ma che ben presto è cresciuto con i friulani e ha capito che quella sarebbe diventata la propria casa. Per Giampiero Pinzi Udine è “caput mundi”: un luogo speciale dove maturare e far crescere i propri figli. Tanto speciale da acquistare casa per mettere le proprie radici. Giampiero Pinzi è quel sognatore che vuol far vincere qualcosa all’Udinese prima appendere le scarpette al chiodo con la maglia bianconera. Giampiero Pinzi è quel gladiatore che non vede l’ora di lottare nella nuova Arena, dove il calore del pubblico non mancherà mai, tantomeno nei suoi confronti. Giampiero Pinzi è quell’uomo triste che saluta in lacrime il Friuli nell’ultima giornata di mercato e non trova le parole davanti ai microfoni per esprimere tutto l’affetto che prova per questa realtà. Giampiero Pinzi è uno dei pochi che compra una pagina di giornale per dire grazie a tutti e pubblica sul suo profilo Instagram la foto dove bacia la così tanto amata maglia a cui sta dicendo addio. Sicuramente i tifosi bianconeri lo ricordano così e si rammaricano che il cammino insieme sia finito prima del dovuto e del sperato. Forse non capiscono la scelta, da chi e cosa è stata dettata e possono solo fare ipotesi, ma per i sostenitori bianconeri Giampiero Pinzi rimane semplicemente Giampy, uno di noi. Un romano diventato friulano d’azione e che nemmeno oggi, a quasi otto mesi di distanza, si dimentica chi è stato il suo vero amore…l’Udinese e i suoi tifosi. Sulla bacheca del suo profilo ufficiale Instagram l’indimenticato eroe di tante battaglie ha pubblicato la foto forse più significativa che lo rappresenta e lo ricorda ai friulani: con la maglia delle zebrette addosso mentre “placca” Downing avviato verso la porta nella storica impresa di Liverpool.
Ma nemmeno il popolo friulano si è dimenticato chi è Giampiero e si prepara al suo ritorno da avversario. Non sarà di certo una maglietta gialloblù a cambiare le cose. Pinzi sicuramente verrà accolto nel suo stadio come solo i grandi campioni possono sperare. Il club di Cargnacco, a lui intitolato, ha già invitato tutti i tifosi ad indossare la maglia celebrativa realizzata in occasione del suo addio, recante la scritta Giampy uno di noi e l’immagine del placcaggio a Udine. Non mancherà nemmeno lo striscione in suo onore e il tributo degli ultras probabilmente prima e durante la partita.
Nel calcio i giocatori vanno e vengono ma chi dona amore per 13 anni verrà ricompensato con la stessa moneta. Bentornato Giampiero. Non importa se è da avversario. Da queste parti rimarrai per sempre il nostro unico ed insuperabile numero 66.