Il Milan non fa più paura come un tempo: l'Udinese può farcela alla Scala del calcio
La trasferta a San Siro contro il Milan non fa paura come un tempo. In campo non ci si ritrova più faccia a faccia con autentici fenomeni come Kaká e Shevchenko, tantomeno con uomini di personalità come Maldini e Gattuso; il Meazza non è più la "Scala del calcio" gremita di tifosi agguerriti, ricorda più un monumento storico: è imponente, si respira la grande storia di cui è stato il palcoscenico principale, ma è praticamente vuoto. Ormai fare riisultato a Milano contro i rossoneri non è più un'impresa epica, in molti tornano a casa con i 3 punti: l'anno scorso è capitato al Bologna, oltre che alla Juventus, al Napoli e alla Roma, mentre nella stagione precedente ci erano riusciti Atalanta, Genoa, Juventus, Palermo e Sassuolo. Eppure anche l'Udinese non è nel suo periodo più florido: mancano i giocatori che ti fanno sperare in certe imprese, quelli che, con la loro classe e con il loro carisma, infondono l'autostima a tutti i compagni in un campo così difficile, trasformando il tremolio di 22 gambe in un gruppo di assatanati che combattono con il coltello tra i denti. Mancano i vari Zico, Bierhoff, Amoroso, Di Natale. Al cospetto di una squadra in fase di transizione da almeno 4 anni quale è il diavolo, però, si può pensare in grande: compattezza, grinta e cinismo potrebbero bastare per avere la meglio su una formazione con molte lacune. Il pericolo maggiore sta nel sottovalutare il Milan, una frase che suona come un clamoroso ossimoro, ma il rischio che l'inconscio faccia questo scherzo c'è. Nelle ultime 9 stagioni, che hanno rappresentato il lento declino della società rossonera dopo la vittoria della Champions League ad Atene, con il solo scudetto di Allegri a fare da intermezzo a questo triste spettacolo, l'Udinese non è mai riuscita a espugnare San Siro. L'ultima vittoria risale proprio alla stagione 2006-2007, anche se fu un successo "viziato" dalla formazione di riserva che schierò Ancelotti, a 4 giorni dalla sopracitata finale contro il Liverpool. La seconda giornata di campionato ha dato una mano all'Udinese sotto forma di cartellini rossi: le espulsioni di Kucka e Niang a Napoli privano Montella di due titolari, si potrebbe quasi dire due cardini del Milan di quest'anno. Lo slovacco assicura al Milan corsa e potenza fisica in mezzo al campo, mentre il francese è semplicemente il giocatore più in forma in questo avvio di stagione, dopo Donnarumma. Il baby portiere potrebbe subire il contraccolpo psicologico dell'errore commesso alla sua prima apparizione in nazionale, anche se finora ha dimostrato un'enorme personalità, sopprattutto se rapportata alla giovane età. Il punto debole del Milan, in questo momento, è rappresentato dall'intero blocco difesa-centrocampo: i gol incassati sono 6 in due gare e Montella non ha ancora trovato un elemento valido da affiancare Romagnoli, difensore dal futuro assicurato ma attualmente in difficoltà. Anche i terzini non stanno offrendo garanzie, con De Sciglio lontano parente del giocatore ammirato in nazionale e Abate che si è liquefatto al cospetto di Mertens. A centrocampo la situazione non è molto meglio: oltre all'ormai atavica questione dell'assenza di un regista davanti alla difesa (con il conseguente problema della presenza poco utile di Montolivo), si aggiungono l'assenza di Kucka e il probabile avanzamento di Bonaventura sulla linea d'attacco. Iachini dovrà essere abile nel vincere la partita in questa zona di campo, dove la qualità dell'avversario è scadente e dove, molto probabilmente, esordirà il neo acquisto Sosa; questo ragazzo, accolto da una gelata diffidenza, dovrà dimostrare di essere all'altezza e sarà dunque sotto pressione: i bianconeri dovranno essere bravi nel rendergli da subito la vita impossibile, al fine di minare le sue certezze e disinnescare la principale fonte di gioco avversaria. L'unico reparto che sta funzionando a dovere è l'attacco, dove il tridente Bacca-Suso-Niang ha già confezionato 5 gol; vista l'assenza del francese, probabilmente verrà schierato Bonaventura a sinistra, con Lapadula pronto a subentrare. Il pericolo dunque sarà rappresentato da tutto il fronte d'attacco, anche se la zona più delicata sarà la fascia sinistra dove, complici le assenze di Heurtaux e Samir, potrebbe prospettarsi un pericoloso duello Armero-Suso, con lo spagnolo che ha dimostrato di essere in forma smagliante, mentre il colombiano non offre garanzie adeguate... un attimo, chi aveva segnato l'anno scorso a San Siro???