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Il doppio ex Giannichedda: "Lazio favorita ma Udinese imprevedibile"

di Davide Rampazzo
Fonte: Messaggero Veneto

Il doppio ex della sfida, Giuliano Giannichedda, ha analizzato per il "Messaggero Veneto" le due squadre e dato uno spunto per la partita di domani. L'ex centrocampista, ora allenatore degli Juniores della Lazio, si rivede in Allan, stravede per Pereyra e fa forza a Maicosuel. 
 

Giannichedda, dopo due stagioni da sogno l’Udinese naviga a metà classifica. Sorpreso? "No. Dopo aver vinto due “scudetti”, perchè tali sono un quarto e un terzo posto per il club friulano, adesso vive una stagione normale. Tutto nell’ordine delle cose: ha cambiato molto, chi subentra ha bisogno di tempo per capire il calcio italiano e poi ci sono le altre squadre che si rinforzano"

Tutto qui, o ci sono altri motivi? "Beh, gli infortuni sono stati un fattore determinante. L’Udinese non può permettersi le rose di Milan, Juve, Inter e Lazio, quando esce un titolare gli subentra un giovane. E quando non hai Benatia, Pinzi, Basta, Pasquale, Lazzari e Muriel si fa dura".

Quindi la Lazio è nettamente favorita per la sfida di domani sera? "Favorita sì, nettamente no. E poi l’Udinese è imprevedibile. E poi ha una grande organizzazione di gioco e un Di Natale sempre super"

Lei fu allenato da Guidolin a Udine nella stagione 98-’99. A distanza di anni lo trova cambiato? "No, è sempre lo stesso. Un
vero maestro di calcio, ma anche di vita e comportamenti, il tecnico ideale per un club comel’Udinese che punta su giocatori che arrivano da tutto il mondo. Meriterebbe l’esperienza in un grande club, ma i Pozzo fanno bene a tenerselo stretto".


A proposito di allenatori, Petkovic sembra l’uomo giusto per la Lazio. "La sua bravura è stata quella di cambiare poco e niente".

La novità è il ruolo di Hernanes, lo scorso anno trequartista oggi mezzala. "Più che il ruolo è cambiata la testa del brasiliano che sente maggiormente la fiducia della società e del tecnico"

La rivelazione della Lazio è l’ex udinese Candreva... "Direi proprio di sì. Sulle sue doti tecniche non ci sono mai stati dubbi, il problema era il carattere: a Roma o lo tiri fuori o te ne devi andare".

Nell’Udinese si sta mettendo in luce Allan. La ricorda? "Forse per il senso della posizione, ma per lui mi auguro che sia superiore al sottoscritto. Vedendolo giocare mi sembra più geometrico, io avevo bisogno di avere un regista a fianco"

Chi altri le piace? "Pereyra. Si era messo in mostra già sul finire della passata stagione ora sta trovando continuità. Mi sembra possa diventare bravo quanto Isla se non di più".

E Maicosuel? "Va aspettato. Per un centrocampista l’inserimento è più veloce, quello di trequartista o seconda punta è un ruolo delicato, viene giudicato spesso solo per i gol che segna"

A proposito di gol, che sfida tra Klose e Di Natale... "Passano gli anni e non mettono di segnare. Di Klose mi dicono che è un leader vero, trascina il gruppo anche in allenamento. Totò a Udine ha trovato la sua dimensione ideale: andando alla Juve avrebbe dovuto rimettersi in gioco, ha fatto la scelta giusta restando a giocare in Friuli".

Giuliano, come prosegue la sua carriera di allenatore? "Lo scorso anno ho allenato gli Allievi del Lazio vincendo il titolo italiano, ora seguo gli Juniores. Studio, mi documento, cerco di imparare il mestiere".

Quando il salto di categoria? "Credo sia ancora presto, le cose vanno fatte per gradi"

E se arrivasse una chiamata da Udine? "Ho ancora i figli piccoli e non vorrei spostarmi da Roma. Più avanti spero arrivi, perchè io all’Udinese non potrei mai dire di no".

 


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