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Iachini: "Voglio trasferire certi valori alla squadra. Non si vince se non c'è gruppo"

di Stefano Pontoni

Primi giorni di lavoro per mister Iachini nei quali ha iniziato a conoscere i giocatori e a costruire una squadra vera. Il neo tecnico dell'Udinese oggi è arrivato in conferenza stampa per fare un primo bilancio di questo inizio stagione.

"I primi giorni sono quelli introduttivi al lavoro che devi fare. Si deve portare avanti il lavoro tecnico, fisico e tattico, cominciando ad introdurre dei concetti che poi ci possono essere utili per tutto il resto della stagione. Ho visto che c'è molta disponibilità da parte dei ragazzi e questo mi fa piacere. E' questa la strada giusta: tutti gli elementi della rosa devono essere coinvolti per avere un rendimento giusto. Siamo al lavoro per conoscerci meglio sotto tutti i punti di vista, anche a livello tattico, Ho in mente molte idee ma voglio andare per gradi. Ora cerchiamo di trasmettere concetti che vadano a radicarsi nei ragazzi.

Lavoriamo su tutti i giocatori che abbiamo in rosa, dai più giovani ai più anziani. Faremo dei lavori specifici a livello di tecnica e di tattica anche individuale, così che si possa crescere anche a livello di squadra. Punto alla crescita di tutti, Jankto si sta proponendo bene, ha potenzialità che andranno curate ancora di più. Sono fiducioso, ci aspettiamo tanto dai ragazzi.

Sono abituato. mi è capitato anche in passato. è stata una costante anche in altre società, dove arrivano tanti giovani, anche da paesi stranieri. Ci fermeremo molto per far conoscere ai giocatori il nostro calcio. A livello numerico è un'abitudine. 

Il mercato è aperto. Nello stesso tempo abbiamo tanti ragazzi nel nostro organico. siamo concentrati prima di tutto che loro abbiano una crescita importante e possano diventare squadra. Ho delle mie idee per avere qualcosina in più e la società ha dato la sua disponibilità se serve aggiungere altro. Il gruppo però è questo e pensiamo solo a lavorare per diventare una squadra con una mentalità vincente. Poi il giocatore in più, se vedremo necessità. Verre ha esordito con me a Palermo, un ragazzo interessante che aveva grandi qualità. C'erano degli accordi precedenti che erano nati già la scorsa stagione. E' andata a finire così. C'era buona stima nel ragazzo ma c'era un precedente.

C'è da lavorare un po' in tutti i reparti. E' come una macchina che ha il freno a mano tirato, forse perché c'è ancora un po' di ansia a causa della stagione passata. Deve ritrovarsi attraverso il lavoro. C'è da fare un lavoro psicologico e mentale per avere da questa squadra una crescita. Non ritengo che ci sia un reparto in particolare che deve essere rinforzato. Vediamo nelle prossime settimane. Sicuramente ci può fare comodo qualche elemento con caratteristiche diverse dato che la stagione sarà lunga.

Il calcio non è una scienza esatta. Può arrivare una società che ti chiede il giocatore e non è tanto la società che lo vuole cedere ma il giocatore che se ne vuole andare e ne devi prendere atto. Qui ciò non si è verificato. Si sono dimostrati contenti di poter continuare l'avventura con questa maglia e spero si possa andare avanti così per costruire la squadra.

Non ritengo di avere una squadra indebolita. Con la società abbiamo messo giù un progetto per essere protagonisti. Se accadrà qualcosa in uscita dobbiamo provvedere a rimpiazzare adeguatamente sia sul piano tecnico che tattico. Non sono preoccupato perché siamo in linea con il pensiero della società.

Si sono persi dei ragazzi sul piano tecnico importanti. cerceheremo di creare nuovi punti di riferimento in campo e per i giocatori più giovani. Sta a me creare nuove gerarchie e responsabilizzare certi giocatori. 

Wague? Sta  lavorando in maniera differenziata e ci vorrà un po' di tempo per averlo a disposizione. Sono contrattempi che ci sono e con cui bisogna fare conto".

Le  gerarchie perdute dovremmo andarle a ricreare, dopo la partenza di giocatori così importanti. Il calcio va avanti e cercheremo di ricreare nuovi punti di riferimento, dando nuove responsabilità ad altri ragazzi, soprattutto nella crescita dei giovani e nell'essere punto di riferimento in campo e fuori. Capitano? Non ne abbiamo ancora parlato col gruppo. La fascia nella mia idea sarà di Danilo, ma a me piace parlare di più capitani in campo, non soltanto quello che indossa la fascia".

 

Fofana? E' un giocatore che ha le potenzialità giuste per rientrare nelle nostre idee di gioco. In questi primi giorni è ancora spaesato, per l'ambiente nuovo, per la lingua e per una metodologia che è diversa. Dovremo andare a lavorare molto sul ragazzo per far sì che si inserisca il più velocemente possibile.

Non si vince se non c'è gruppo, compattezza e unità d'intenti. Dovremo essere noi a ricreare questi fattori. Abbiamo già iniziato a lavorare. Ci vorrà un po' di tempo per riuscire a trasferire certi valori alla squadra. 

Lo spirito di gruppo si costruisce con il lavoro quotidiano, la disciplina e l'organizzazione. Saper onorare la maglia che indossi e giocare con un unico obiettivo, quello di volerla portare a casa più degli altri. La volontà fa la differenza. Questa deve diventare una cosa costante non occasionale. Vincere già durante la settimana, negli allenamenti per poi trasferire in campo alla domenica. La partita deve essere il coronamento di una settimana di lavoro fatto bene.

Samir è un altro giocatore sul quale ci si deve lavorare molto sopra, soprattutto a livello di tattica. Le qualità sono buone però.

Lo sviluppo di ogni modulo è dettato dalle caratteristiche di ogni giocatore. Possiamo creare un modulo che parta dal 3-5-2 ma che possa modificarsi anche durante la gara, con due trequartisti e una punta per un 3-4-2-1. Questo solo tramite il lavoro 

La fascia di capitano non abbiamo ancora discusso. La mia idea è che in una squadra ci siano più capitani, anche se non indossano la fascia. Lo scorso anno la fascia era spesso data a Danilo e questo rappresenta anche le mie idee dato che è un giocatore che si è sempre distinto positivamente per qualità caratteriali. 

La continuità di prestazione deve essere basilare per diventare una squadra vera che ha mentalità per andarsi a prendere le partite con personalità ed essere padrona del campo. 

Per me non ci sono obiettivi. Tutte le partite sono buone per i tre punti. Un atleta deve vedere sempre più in alto e in più lontano. Io non mi pongo obiettivi minimi. Bisogna sempre alzare il livello per arrivare ad essere i migliori. Solo così si può ottenere sempre nuove vittorie".


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