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Guidolin in conferenza: "Le sto tentando tutte, ma ora siamo in emergenza" Ai tifosi: "Basta fischi, vanno sostenuti"

di Federica Zille

Conferenza di rito per Francesco Guidolin, reduce dal pari con la Roma e già proiettato verso il delicato test contro un'altra contendente per l'Europa.

A salvezza raggiunta quali sono ora le priorità dell'Udinese?
"Fare risultati e portare a casa più punti possibile, restare nella colonna di sinistra della classifica, cercare di agguantare qualcuno poco lontano da noi e di non farci raggiungere da chi ci segue. I risultati non arrivano solo giocando bene, servono anche equilibrio, organizzazione e un grande carattere: sabato ad esempio l'Udinese ha giocato con un cuore enorme. Certo, abbiamo i nostri limiti, cercheremo di migliorare nell'ultimo passaggio e nel dialogo: sono cose su cui sappiamo di dover lavorare".

Col Catania avrà una squadra dimezzata tra squalifiche e infortuni:
“Cercherò di lavorare bene con gli elementi che avrò a disposizione. Quello che non dipende da noi non deve preoccuparmi, anche se questa settimana l'emergenza è rilevante. Non so nemmeno se recupererò Benatia, non so se è il caso di accelerare i tempi per poi rischiare una ricaduta. Ricordo che il Catania ci ha messi in grande difficoltà in casa nostra e il suo campionato la dice lunga sulla solidità di questa squadra: questa è la mia preoccupazione".

Il Catania viene da due sconfitte immeritate, sarà indebolito o avrà il dente avvelenato?
“Ciò non toglie nulla alla forza della squadra e non smorzerà l'entusiasmo dei siciliani. Capita, anche noi col Milan abbiamo perso all'ultimo minuto, ma una squadra solida sa reagire e loro lo sono, hanno un carattere tosto".

Ha mai pensato di far giocare Muriel più avanzato, magari sarebbe più a suo agio come prima punta:
“Prima dell'espulsione avevo inserito Pereyra per passare al 3-4-1-2, ma il rosso a Heurtaux ha scombinato i piani. Assicuro che le sto pensando tutte per sfruttare al massimo il talento che abbiamo davanti senza rompere l'equilibrio della squadra. Di Natale e Muriel sono due attaccanti mobili e sappiamo che se li inneschiamo bene è più semplice andare in gol; non sono il classico centravanti strutturato fisicamente ma restano comunque due prime punte. Il mio compito è farli dialogare insieme e spingerli a fare un certo lavoro in fase passiva perché il calcio odierno lo richiede”.

Una battuta anche su Danilo, spesso pizzicato in interventi rischiosi in area, al limite del rigore. Non sono un po' troppi in questa stagione?
“Per me Danilo è un grandissimo difensore e rimane un punto fermo nella nostra difesa; per me è sui livelli dello scorso anno, mi hanno fatto vedere i replay di qualche suo intervento dubbio, ma non mi piace soffermarmi su queste cose: sono inezie, preferisco valutare aspetti più tattici. Ribadisco che a me Danilo piace così com'è".

Anche quando era reduce da una bella striscia positiva, l'Udinese era accusata di giocare male, ma giocando male non si vince:
“Il calcio è così, a Genova abbiamo fatto una della nostre migliori partite in trasferta, perdendo. Sostengo che se a questo punto del campionato una squadra ha una certa classifica, non può essere un caso o questione di fortuna. L'ambizione comunque mi impone di fare ancora meglio”.

Crede che la classifica possa incidere sui giocatori? Pensa che il fatto di vedere allontanarsi l'Europa li trattenga dal dare quel qualcosa in più?
“Io li vedo molto concentrati sul lavoro, sono determinati a fare bene. Poi magari non raggiungeremo certi traguardi, ma la voglia di provarci non manca”.

A centrocampo l'Udinese schiera molti giocatori giovani e inesperti:
“È vero, fa parte della nostra realtà; anche sabato avevamo in campo sette ragazzi alle prime armi. Certi passaggi a vuoto fanno parte del loro percorso di crescita e mi piacerebbe che il pubblico lo capisse e li sostenesse fino alla fine. Il nostro ambiente dovrebbe aiutare questi ragazzi a integrarsi nella Serie A, vengono da mondi lontani e da subito devono prendersi grandi responsabilità. Se sbagliamo, alla fine della partita possono manifestare liberamente il loro disappunto, ma durante il match è spiacevole sentire piovere fischi”.

Questa settimana niente amichevole, “per non aggiungere nuove defezioni”.


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