Guidolin: "Firenze trasferta difficile, ma siamo concentrati"
Fonte: udinese.it
Alla vigilia del delicato esordio in campionato sul campo della nuova Fiorentina targata Vincenza Montella, mister Francesco Guidolin ha parlato in conferenza stampa della situazione in casa bianconera, della difficoltà nell'affrontare le tante gare ravvicinate e dell'emergenza in attacco.
Tre gare in sei giorni obbligano all'ampio turnover?
Se noi pensiamo alle tre partite in sei giorni facciamo confusione, meglio pensare una partita alla volta: quella che viene è la prima partita di campionato. È difficile, mi concentro sulla trasferta di Firenze e cercheremo di farla al meglio. Non posso tener conto di certe cose, mi voglio concentrare sull'esordio in campionato. Ci voglio pensare fino alla fine.
Era impossibile chiedere alla Lega di giocare la prima in casa?
Questo non lo so, quello che speravo era di poter giocare l’andata di Champions il martedì e il ritorno mercoledì, ma non è andata così. Non voglio parlare di certe cose, preferisco non dire nulla.
La Fiorentina è molto rinnovata, l'Udinese più collaudata? È un vantaggio?
A me sembra invece che la Fiorentina sia una delle squadra che ha rinnovato molto ma ha costruito bene, mi sembra proprio una bella macchina quella che è stata affidata a Vincenzo Montella, un allenatore che ha fatto vedere buone cose. Mi sembra che anche lui sia stato una buona scelta.
Muriel ha la possibilità di recuperare in vista di uno dei due prossimi match?
Non lo so, oggi prova ad allenarsi con la squadra. Potrebbe essere disponibile, speriamo, ma ancora non posso essere preciso. Comunque li porto via tutti visto che adesso si può.
A Braga cosa ha funzionato?
Sappiamo che abbiamo di fronte due battaglie e lo spirito della squadra, l'atteggiamento, e la tensione sono stati quelli di una squadra che si gioca qualcosa di molto importante. I primi minuti sono stati molto belli, forse dopo il vantaggio ci siamo sentiti un po' paghi di aver fatto il gol fuori casa. Lo spirito del gruppo mi è piaciuto molto.
L'assenza di attaccanti costringerà Di Natale agli straordinari?
Devo pensarci con molta saggezza, perché oltre ai tanti impegni ravvicinati è l'unico attaccante che ho a disposizione. Barretto e Ighalo non ce la fanno.
È l'allenatore con più panchine in Serie A. Cosa si prova?
Indubbiamente sto contando le mie panchine, quest'anno potrei fare 500 in Serie A se ci arrivo (ride, ndr). Mi piace aver messo insieme così tante esperienze e mi sento in forma, il mio fisico ancora è quello di 20 anni fa quando ho iniziato. Mi piace essere considerato uno che ne ha viste tante.
Eredi?
Ci sono tanti ragazzi giovani che stanno emergendo, Vincenzo Montella è uno di quelli che mi piace di più. Mi sembra una persona capace e intelligente quindi auguro anche a lui di farne 500.
Una punta le farebbe comodo?
Di mercato non parlo. Discuto di frequente con il presidente Pozzo e con Larini, proviamo sempre a fare bene e sbagliare il meno possibile.
La tensione la considera un difetto o la sua forza?
Credo sia la mia forza, solo che alla lunga è dura. Credo sia una delle qualità che ho.
C'è il rischio di dover far giocare Pereyra in attacco?
Mai dire mai. In ritiro ci siamo preparati per poter affrontare le situazioni d'emergenza.