.

GSA, ad Imola per vincere e non solo

di Franco Canciani

Tutt’altro che semplice: la trasferta bianconera al PalaRuggi è impegnativa, contro un’Andrea Costa che dopo un inizio da 2 vinte e 5 perse, nelle ultime sette è in bilancio positivo (4-3).

Formazione che concede molto, la squadra di Demis Cavina ha una struttura solida ma rotazioni piuttosto forzate. Recupera il play Gasparin e il gaucho Prato, che l’anno scorso a Cividale condusse un terzo quarto alla fine decisivo per la vittoria dei suoi con dieci dei suoi 14 punti finali, ma entrambi saranno non al meglio della condizione.

Dell’anno passato ci ricordiamo bene. Al PalaLongobardi la gara fu in altalena: Alla fine del primo tempo Udine, già con la testa al derby del PalaRubini, pensò di averla risolta chiudendo un quarto da +10, salvo farsi travolgere nel terzo e quarto parziale quando un perentorio 28-45 la chiuse male, malissimo. Al ritorno l’unica gara nella quale, a mia memoria, il neoarrivato Rain Veideman giocò da 2 come guardia tiratrice. Ne mise 24, non bastò ma dalla settimana successiva iniziò la striscia vincente bianconera interrotta solo dalla Effe Bologna all’esordio di questo campionato.

Sarà però un’avversaria diversa, poiché anche Imola ha stravolto il roster dell’anno passato. Schiera infatti al centro il vecchio totem Maggioli, classe ’77 e nume tutelare della formazione imolese. Una vita a Jesi prima di saltare sotto le plance emiliane, i suoi 212 centimetri dovranno essere tenuti a bada dalla solita task force friulana, con Ciccio e Chris coadiuvati da Benevelli, Diop e Ferrari. Cambiati gli americani, con Cohn III e Norfleet che lasciano passo alla stella ex-Sassari David Bell (36 anni e mezzo) e all’ala forte Jeremiah Wilson, un giramondo che dopo Polonia, Grecia, Israele e Portogallo (MVP del Campionato nelle fila del Benfica, solo due anni fa) si era spostato ad Hermosillo, in Messico. Wilson e Bell in questa stagione segnano una media combinata di 31 punti a gara, temibili anche dall’arco da dove Jeremiah realizza il 49% dei tiri. A fianco a loro e a Maggioli ruotano l’ex virtussino Penna, avversario complesso da marcare; Davide Alviti, giovane tiratore ex Derthona e pretoriano di Cavina; il già citato Patricio Prato, trentottenne argentino passaportato per la lunga militanza italiana; il rientrante playmaker Gasparin e una decina di minuti a Simioni, diciannovenne da tre punti di media a gara.

Come si può facilmente intuire Udine può farcela se limita le bocche da fuoco Bell, Wilson e se costringe gli altri quattro che si alternano al loro fianco a tiri difficili, evitando le sei, sette occasioni a campo aperto concesse a Trieste settimana scorsa (vedi Loschi); può vincere se alla difesa che spero sia la solita sinfonia, i Lardo boys accoppieranno scelte d’attacco più oculate. Confido nelle scelte di Rain e KayDee: specialmente nel ragazzo di New Orleans che difficilmente forza le conclusioni e riesce ad intuire chi, fra i suoi compagni, sia in serata magica al tiro.

Udine recupererà ancora più completamente Mauro Pinton, importantissima arma tattica alle dipendenze di coach Lino; avrà Nobile, Dykes e Veideman debilitati da una settimana non facile, ma poco conta se si vuole, come penso e credo, approdare alle final-8 di Coppa Italia a Jesi.

Cavina predica tranquillità, dicendosi certo di poter correre in contropiede dopo efficaci difese sui bianconeri: gli vogliamo bene ma speriamo si sbagli. Demis fu l’allenatore che, in arancione, lanciò nell’universo della Legadue giocatori come Dada Pascolo, Ricky Truccolo, il Mago Maganza e Capitàn Miki Ferrari. Era la Snaidero di Demetric Bennet, di Gigi Dordei, di CeeCee Harrison e Donte Mathis. Arrivammo alle soglie delle semifinali, ma il gruppo deciso e friulano cuore della squadra non ce la fece.

Ho dato un’occhiata alle statistiche delle ultime sette gare, e curiosamente medie di tiro, punti segnati e subiti sono pressoché equivalenti. Eppure la valutazione di Udine è 86.3, mentre quella di Imola è 79.8. Come mai? semplice. Perché al netto della disavventura di Bergamo, Udine vince ma raramente di larga misura; vince, mantenendo punteggi sempre bassi in attacco e difesa. Imola invece ha exploit con divari notevoli, da una parte e dall’altra mostrando così la ragione per una classifica tranquilla ma nulla di più. Sotto le plance, infine, sempre nell’ultima fase del girone d’andata, Udine svita 41 lampadine contro le 34 di Imola. In particolare dodici contro otto in attacco: significa avere quattro seconde occasioni di realizzazione in più a gara.

Arbitreranno i signori Noce, Marota, Del Greco, che lanceranno la palla a due domani alle ore 18.00; diretta televisiva da UdineseTV con il consueto commento di Max Fontanini. Per chi non avesse una televisione a disposizione, diretta testuale grazie a Tuttoudinese.it. Settore D sempre presente, ovviamente, con un nutrito drappello di voci.

Coraggio, uno sforzo, e sarà la prima vera soddisfazione in serie A nell’epoca-Pedone. E che sia una bella gara di basket, come quella di venerdì scorso al Carnera.

 

 

 


Altre notizie