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Gino Pozzo: "Con la Lazio caso isolato. Interveniamo sul mercato soltanto se..."

di Davide Rampazzo

Ecco le parole di Gino Pozzo raccolte dal "Messaggero Veneto".
 

Gino, qual è il messaggio che la società manda oggi a squadra e allenatore? "Con la Lazio abbiamo sbagliato completamente partita. Come società teniamo alta la guardia consapevoli che nel calcio i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per uscire da questa situazione e far sì che quello dell’Olimpico resti un episodio isolato".

Siete preoccupati? "I valori non si distruggono in due giorni. É vero che la squadra ha dato la sensazione di essere vuota, ma conosciamo l’allenatore e ci conosciamo come società e quindi sappiamo in questi momenti dobbiamo dare il meglio per stringerci attorno al gruppo per contribuire alla sua serenità. Poi la società è pronta ad ascoltare l’allenatore e gli umori dello spogliatoio e se c’è qualcuno che difetta diciamo così di attenzione, siamo pronti a intervenire anche sul mercato. Ma senza fretta. Quella ti porta a prendere cantonate e le cantonate non portano punti".

Ritiene che sia ancora prematuro dare un giudizio sul vostro mercato? "Le operazioni effettuate sono in linea con tutte le altre degli ultimi anni. Serve tempo. Se un anno fa avessimo dovuto tirare le somme su Pereyra di questi tempi il giudizio non sarebbe stato lusinghiero. Ci sono giocatori che hanno già evidenziato buone qualità altri che sono andati avanti tra chiari e scuri e altri che sono ancora indietro".

Willians su tutti. Il brasiliano sembra proprio un pesce fuor d’acqua. Voi come società l’avete mai ripreso? "I colloqui ci sono, ma hanno un altro tenore. In questi casi il problema è che più il giocatore è maturo e maggiori aspettative ha su se stesso e nel momento in cui incontra dei problemi il processo di ambientamento diventa ancora più traumatico. É la classica crisi di rigetto. I giovani, invece, gestiscono meglio questo momento perchè non hanno aspettative immediate. Pensate ad Isla e Asamoah. Amoroso, invece, dopo due mesi voleva fare il biglietto per tornare in Brasile"

Ranègie dopo un buon avvio si è sgonfiato. Perchè? "É arrivato al top della condizione, adesso è giù di forma, in Svezia il campionato si ferma per la sosta invernale. Per lui come per altri l’importante è che abbia fatto intravedere le sue potenzialità".

In gennaio Guidolin perderà Benatia e Badu impegnati in Coppa d’Africa. Interverrete sul mercato? "La rosa sarà sufficientemente ampia nel momento in cui recupereremo tutti gli infortunati. Tra giocatori che si sono fatti male e squalifiche nell’ultimo mese abbiamo sempre avuto 4-5 titolari fuori uso e questo ha costretto il tecnico a gettare nella mischia quei giocatori che hanno bisogno di tempo per ambientarsi. Anche questo particolare va tenuto in considerazione quando si analizza la situazione"

Ma vi siete fatti un’idea dei motivi di tutti questi infortuni? "Le tante partite aumentano la percentuale di rischio, ma anche lo scorso anno eravamo quasi sempre in campo. Lo staff è lo stesso, le metodologie anche. Credo che la componente casualità abbia un peso importante"

Pozzo, nell’ultimo mese si è fatto un gran parlare del progetto Watford che rischia si sovrapporsi con quello dell’Udinese. Facciamo chiarezza? "Io credo che debba essere un motivo d’orgoglio per i tifosi friulani che la nostra metodologia e la nostra visione di fare calcio sia stata esportata in Inghilterra, la patria del football. I due progetti tecnici sono indipendenti, si possono creare sinergie non interferenze".

 


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