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Giaretta: "Non sono gli stranieri il problema del nostro calcio. Udinese sempre più un modello, ecco perché"

di Francesco Digilio

Nel corso di un'intervista per Il Gazzettino, il direttore sportivo dell'Udinese Cristiano Giaretta ha parlato della questione legata agli stranieri e la loro presenza nel calcio italiano, secondo alcuni indebolito proprio dalla loro presenza: "Non credo proprio. La realtà è che siamo arrivati al mondiale con le batterie scariche. Non parlo di un fatto mentale, ma soprattutto di condizione atletica. Forse ha pesato la preparazione fisica, visto che il calendario è gravoso per tutti, ma i nostri avversari avevano più birra nelle gambe. I giovani, se sono bravi, lo spazio lo trovano sempre, italiani o stranieri che siano. A dimostrarlo c'è proprio l'Udinese, con un portiere titolare che arriva all'allenamento in auto elettrica e un altro giovanissimo già protagonista come Bruno Fernandes. Ma gli stranieri non impoveriscono la nostra nazionale, così come altre nazionali fortissime, come il Brasile o il Belgio, non sono penalizzate dal fatto di avere la gran parte dei giocatori impegnati all'estero invece che nel campionato di casa". L'Udinese intanto continua ad essere un modello: "E lo sarà sempre di più, soprattutto dopo l'abolizione definitiva delle compartecipazioni. Tutti l'hanno salutato come un successo, ma uno degli effetti di questa misura sarà quello di incrementare ulteriormente il numero di stranieri. Se investire su un giovane italiano era già difficile in compartecipazione, figuriamoci come sarà se si tratterà di comprare l'intero cartellino".


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